Hanno preso ufficialmente il via oggi, venerdì 7 luglio, con il “Sacro novenario”, le celebrazioni religiose in onore della Madonna del Carmine. Tuttavia, anche nel corrente 2023, come ormai accade da trent’anni a questa parte a causa della chiusura al culto della chiesa situata nei pressi del Ponte Margherita, le celebrazioni si terranno presso la chiesa di Sant’Antonio, a Corigliano Centro.
Il 15 luglio, invece, a partire dalle ore 21.30, si terrà il consueto raduno presso la chiesa di Sant’Antonio, per poi dare vita alla processione con la statua della Madonna fino alla zona denominata “Pignatari”. Seguirà l’accoglienza della Madonna presso il Ponte Margherita con la Benedizione dei giardini e la Preghiera di intercessione per le attività agricole. Alle 22.30, la Santa Messa della vigilia sullo spiazzale della chiesa del Carmine, alle 23.30 serenata alla Madonna a cura dei Fratelli Almaviva e poi spettacolo pirotecnico. A mezzanotte, fiaccolata verso la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio con supplica alla Madonna del Carmine.
Si tratta di momenti di fede e devozione popolare che si perpetuano grazie all’impegno profuso dalla Comunità parrocchiale di Sant’Antonio, e in particolare del parroco don Gaetano Federico, e alla vibrante partecipazione di numerosi cittadini, donne e uomini che in tale ricorrenza tornano ad esprimere sinceri sentimenti di appartenenza e d’orgoglio a giusta ragione mai sopiti.
Eppure, il lieto avvenimento porta con sé, nuovamente, l’ennesima, amara considerazione. Per Giacomo Patari, nella sua storia di Corigliano del 1891, quella del Carmine «è la seconda Chiesa delle belle, grandi esistenti in Corigliano». Per lo storico Francesco Grillo, invece, «architettonicamente è la più interessante». Ma ormai da decenni non è visitabile, in quanto in completo stato di abbandono, la chiesa carmelitana dell’Annunziata annessa all’antico Convento del Carmine. Una situazione inaccettabile che torna a riaffiorare, in tutto il suo drammatico splendore, alla vigilia dell’attesa solenne festività del 16 luglio dedicata alla Madonna del Carmelo.
Sarebbe più che opportuno, pertanto, che questo prezioso bene storico, artistico, culturale e religioso divenisse per tutto l’arco dell’anno simbolo dei fasti e della vita di un tempo, iniziando dalla costante apertura di quel triste cancello che oggi ne impedisce la visuale e finanche la deposizione di un fiore all’esterno della chiesa, per come invece richiesto da molti cittadini. Un’istanza legittima e un’esigenza dai più avvertita della quale ci facciamo, ormai da tempo, strenui sostenitori.
La città di Corigliano-Rossano può e deve tornare a riappropriarsi della chiesa del Carmine: baluardo di un passato che è certezza d’unione, speranza e avvenire per tutta la comunità.
FABIO PISTOIA