Nelle carte dell’Antimafia i due coriglianesi Cardamone e Caravetta. Il primo incarna il volto del presunto broker di droga dal Sudamerica, l’altro s’attiva “politicamente” alla ricerca dei necessari finanziatori dell’operazione incontrando ’ndranghetisti di primo piano a Cosenza.
Fino all’inverno del 2015, a prendere l’aereo alla volta d’Argentina e Paraguay, accompagnato da un “compare” fidato che dal Sudamerica era venuto a vivere nella Sibaritide e lì gli faceva da interprete e traduttore per contrattare l’acquisto di grosse partite di cocaina da far giungere fin qui, era un riconosciuto boss di ’ndrangheta del calibro di Filippo Solimando, il 53enne di Corigliano definitivamente condannato a 20 anni, e da 8 detenuto in regime di carcere duro al 41-bis nel carcere di Opera a Milano. LEGGI ARTICOLO COMPLETO