Assormeggi Italia, l’associazione che rappresenta le imprese della nautica da diporto, ha partecipato al presidio che si è tenuto antistante la sede della Regione Emilia Romagna, a Bologna.
Presente all’iniziativa anche il rappresentante di Assormeggi Italia della Calabria, Enzo Feraco, imprenditore di Corigliano Rossano da sempre impegnato e sensibile ed esempio tangibile di cittadinanza attiva.
Assormeggi Italia ha aderito all’iniziativa di alcune sigle di imprese che in queste settimane vivono una situazione davvero seria, piena di incertezza per il loro futuro a causa di una direttiva europea che, se applicata, in Italia creerà un danno inestimabile. Ieri, contro l’applicazione di questa direttiva, la “Bolkestein”, ci si è ritrovati a Bologna per tutelare 100.000 posti barca in Italia gestiti per lo più da piccole imprese con conduzione familiare che negli anni, attraverso tanti sacrifici, hanno raggiunto un’elevata professionalità. Oltre ai titolari di stabilimenti balneari, hanno partecipato all’iniziativa i rappresentanti di ormeggi, cantieri navali, ristoratori di spiaggia, ambulanti e tassisti. La manifestazione, convocata dalle associazioni autonome Ana-Ugl (ambulanti), Ugl (tassisti), Assormeggi, Comitato salvataggio imprese e turismo, Cantieristiche demaniali, Italia balneari e Ristoratori demaniali, ha registrato una notevole partecipazione.
“La direttiva Bolkestein – recita una nota congiunta delle associazioni organizzatrici della protesta – è una disposizione che toglierà il lavoro ai balneari, agli ormeggiatori e ai ristoratori sul demanio. I ristoratori si vedono minacciati dall’ingresso delle grosse multinazionali del ristoro come Delivery, i tassisti sono contro la deregolamentazione a favore delle multinazionali come Uber, gli ambulanti contro le vendite online, i centri commerciali e la delocalizzazione dei mercati nelle periferie. Tutte queste categorie hanno sede fiscale in Italia, dove pagano regolarmente le tasse, al contrario delle multinazionali che hanno esclusivamente sedi estere. Con questo presidio vogliamo interessare la grande politica, che deve capire che queste categorie sono in grande pericolo: se non si inizierà a prestare attenzione alle piccole e medie imprese, verremo spazzati via dalle multinazionali”.
FABIO PISTOIA