Giornata funestata da un’improvvisa scomparsa, quella odierna, perché è andato via un “pezzo” di storia di Corigliano.
Salvatore Boccia, pur essendo nativo di San Giuseppe Vesuviano, infatti, di Corigliano lo è stato molto di più rispetto a tanti altri originari del luogo.
È qui che aveva messo radici, nel vero senso della parola, quest’uomo probo, figlio della cultura del lavoro e protagonista di giornate impegnative e sempre improntate al contatto diretto con la gente.
La sua attività commerciale, situata nello Scalo cittadino, è unanimemente considerata un punto di riferimento per le famiglie. Salvatore, con il suo sguardo attento e il suo sorriso discreto, era sempre lì, pronto a salutare tutti con educazione, rispetto e propensione al prossimo, virtù per lui spontanee perché dettate dal cuore.
La grande competenza nel campo lavorativo, e ancor prima la sincerità nei comportamenti, hanno sempre costituito la bussola del suo quotidiano agire, nonché il motivo alla base dell’affetto e della stima che molti concittadini provavano nei suoi confronti. Gli attestati di cordoglio di queste ore ne sono il naturale termometro.
Chi scrive ama ricordarlo per la sua solerte e preziosa presenza nella sua attività, nei pressi dell’altrettanto storico “Chalet” di fianco situato, nonché nei tradizionali e attesi mercati, nei quali costituiva un vero e proprio pilastro per clienti ma anche per colleghi. La statura di un uomo non è data dal peso o dall’altezza, la corporatura non è lo specchio della profondità e della quantità di doti insite nell’animo. Il buon Salvatore è la riprova di tale assunto.
Oggi la comunità piange un uomo che amava Corigliano, la sua gente, e ancor più il rapporto cordiale. In tanti, per un motivo o per un altro, s’accostavano alla sua figura, ne facevano la conoscenza e non potevano che apprezzarla. Salvatore Boccia, il commerciante galantuomo entrato nel cuore di noi tutti.
FABIO PISTOIA