L’imprenditore fratello dell’ex sindaco della città ha lasciato il carcere di Opera nel milanese nella serata di ieri per essere assegnato ai domiciliari.
Ha lasciato il carcere milanese di Opera, nella serata di ieri, il noto imprenditore di Corigliano Calabro Mario Antonio Straface, 61 anni, fratello dell’ex sindaco della città Pasqualina Straface. L’uomo è stato condannato dai giudici della Corte d’appello di Catanzaro a sei anni e otto mesi di reclusione per associazione mafiosa ed estorsione nell’ambito del maxiprocesso “Santa Tecla” contro la presunta organizzazione di ‘ndrangheta attiva ed operante nel Coriglianese.
Mario Straface era perciò detenuto in carcere sin dal 21 luglio del 2010, quando Carabinieri e Guardia di Finanza sotto l’egida della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro diedero esecuzione all’ordinanza cautelare vergata dal Giudice per le indagini preliminari Emma Sonni contro ben sessantasette persone, tutte accusate d’associazione a delinquere di stampo mafioso a vario titolo finalizzata all’estorsione ed al traffico di sostanze stupefacenti.
Il provvedimento di scarcerazione e di contestuale assegnazione agli arresti domiciliari è stato disposto dai giudici del Tribunale del Riesame di Catanzaro, i quali hanno valutato in sede d’appello il ricorso formulato dagli avvocati Franco Coppi ed Ernesto D’Ippolito difensori dell’imprenditore.
Il quale, unitamente ai cinquantasette condannati nell’ambito dello stesso maxiprocesso “Santa Tecla” è ora in attesa del giudizio definitivo da parte dei giudici della suprema Corte di Cassazione.
Gli “ermellini” di Piazza Cavour si pronunceranno appena dopo le prossime feste natalizie: l’udienza è infatti già fissata per il prossimo 8 gennaio.
L’arresto di Mario Straface e del fratello Franco (deceduto improvvisamente il 12 novembre del 2011 mentre si trovava agli arresti domiciliari) era stato alla “base” dello scioglimento del Consiglio comunale di Corigliano Calabro per infiltrazioni mafiose, decretato il 9 giugno del 2011 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e dunque dell’estromissione dal Comune dell’allora sindaco Pasqualina Straface sorella dei due imprenditori finiti nelle maglie investigative della Dda catanzarese.
Mario Straface s’è sempre protestato innocente rispetto alle accuse mossegli dalla magistratura antimafia, che ne hanno decretato in primo grado la condanna a otto anni poi ridotta in appello a sei anni e otto mesi. Tra poco più d’un mese, dunque, la Cassazione dirà l’ultima parola… {jcomments off}