E’ arrivato il 16 agosto, giornata che mi porta a pensare immediatamente a te, grande amico mio, che 14 anni fa, lasciavi la scena di questo mondo. Quando voglio augurare qualcosa di bello a qualcuno, l’augurio che posso fare, è incontrare un amico come lo sei stato tu. Dietro quei baffoni, che ti davano uno sguardo serio, si nascondeva un cuore pieno d’amore e di generosità.
I tuo colleghi, dove hai svolto la “missione” di carabiniere, hanno di te un ricordo speciale. Facevi del bene e lo facevi nel silenzio, non mettendoti al centro dell’attenzione, ma sempre “nascosto”, perché per te fare il bene significava farlo bene e senza clamori. Te ne sei andato per qualcosa di più forte e maligno, una sfida che non sei riuscito a vincere, che hai combattuto con dignità e coraggio, circondato dall’amore della tua sposa, dei tuoi figli, di tuo genero e di tanti amici che ti portano sempre nel “cassetto” del cuore. Ci sei stato, come sempre, in un momento difficile della mia vita, la morte di mio padre, ma ci sei stato davvero non come tanti, che lo hanno fatto solo a parole. Tu ci sei sempre stato e per questo sono felice di averti incontrato, di portare il tuo nome dentro di me. Che la “Virgo Fidelis”, che tanto amavi, ti custodisca nel suo abbraccio materno. Ciao Adolfo, te ne sei andato con l’Italia campione del mondo, campione come lo eri tu…
francesco caputo