Stanchezza fisica, prostrazione psicologica, notizie che tardano ad arrivare e così Luigi Lombisani ieri mattina ha accusato problemi fisici tanto da richiedere l’intervento del 118. E’ questa la novità sostanziale dell’undicesimo giorno di protesta del carpentiere 52enne di Schiavonea che, lo ricordiamo, dallo scorso 21 gennaio è salito sul tetto di quell’immobile che una sentenza vorrebbe abbattere perché abusivo.
Ieri mattina intorno alle 8 mentre Lombisani stava salendo la scala che lo avrebbe condotto sul tetto ha accusato un giramento di testa ed è caduto, per fortuna l’uomo è caduto sul terrazzo. Sul posto immediatamente si è portata un’ambulanza del 118 che ha caricato l’uomo portandolo presso il locale ospedale. Qui i sanitari hanno visitato Lombisani certificando sette giorni di prognosi a causa di “caduta per autolesionismo, dal punto di vista neurologico è un momento altamente negativo” si legge sul referto. Lombisani ha riportato escoriazioni alla fronte ed ematomi alle ginocchia. Dopo essersi fatto medicare il carpentiere è ritornato in contrada Giannone andando a riprendere la protesta sul tetto di quella casa che gli vogliono abbattere. I legali di Lombisani (Gaetano, Emanuele e Matteo Monte) hanno subito provveduto a presentare alla Procura della Repubblica, al Commissariato di Ps di Rossano e al Prefetto di Cosenza copia del certificato medico rilasciato dall’ospedale, facendo presente come ormai le condizioni fisiche e psichiche del loro assistito presentano problemi dovuti a questo lungo lasso di tempo che sta dando vita ad una protesta che, inevitabilmente, lo sta segnando nel fisico e nella psiche. Il luogo dove è ubicato l’immobile è un pellegrinaggio continuo di gente, molte delle quali giungono anche da centri vicini, per testimoniare tutta la loro solidarietà a Luigi Lombisani. Dal punto di vista legale abbiamo saputo dagli avvocati Monte che è stata presentata, al Comandante dei vigili urbani di Corigliano, una richiesta tendente a conoscere l’elenco delle persone che hanno ricevuto, dal 2000 ad oggi, una ingiunzione a demolire immobili di proprietà realizzati abusivamente. Purtroppo, come si può ben notare, la vicenda non fa registrare nulla che possa andare nella direzione di una soluzione della stessa in tempi brevi. I legali di Lombisani sollecitati in proposito non si sbilanciano nell’azzardare previsioni, tenuto conto che fin qui hanno posto in essere tutta una serie di iniziative che però non hanno sortito gli effetti sperati. La domanda che in molti si pongono a contrada Giannone nell’andare a portare la propria solidarietà a Lombisani è la seguente: fino a quando la magistratura e le forze dell’ordine potranno tollerare questo stato di cose ? A proposito di forze dell’ordine va detto che nella zona da diversi giorni ormai non vi è più alcun presidio fisso, ma solo dei controlli sporadici nell’arco della giornata.
Giacinto De Pasquale