Oggi, 26 gennaio, il partito degli astenuti potrebbe essere il primo partito della nostra regione. Non è una novità. E’ già accaduto in altre occasioni, come nel 2014 quando raccolse il 56%, perciò che nessuno si stracci le vesti per questo dato e soprattutto non facciamo in modo che una scelta del tutto inoffensiva (non recarsi al seggio) sia oggetto delle peggiori contumelie (come è avvenuto nei giorni scorsi, quando ho sentito un caro amico definire coglioni coloro che non votano), perché questo è un elemento senz’altro positivo per la politica (anche locale).
Indica che non siamo più un popolo di votanti impenitenti, il che a dir la verità, in passato, non è che ci abbia mai garantito un brillante buongoverno (basti pensare alle ultime giunte regionali). Altrove, per esempio negli Usa, di norma sono invece i votanti a essere pochini. Questo ci dice che, anche qui da noi, per fortuna, è finita la pervasività della politica (che produce abbondanti benefici e clientele, e quindi votanti interessati) e l’alta partecipazione alla discussione politica. LEGGI ARTICOLO COMPLETO