E’ con dispiacere che comunico, a chi in passato mi ha onorato del suo voto, le motivazioni alla base della mia scelta di non ricandidarmi alle prossime elezioni amministrative. La mia decisione, certamente sofferta, nasce dalla mancanza di un contesto idoneo ad una Candidatura: a Corigliano vi è l’assenza di un vero confronto civile e politico; i cittadini si accingono a tornare al voto senza che vi sia stata nessuna analisi dello Scioglimento del nostro Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose o delle gravi problematiche sociali, economiche e finanziarie che affliggono il nostro Comune.
In particolare, i partiti della maggioranza di centro-destra, sostenitori dell’ultima amministrazione comunale, non hanno mai promosso, al loro interno, una seria discussione, per chiarire le responsabilità ed avviare un processo trasparente di rinnovamento, facendo pulizia della vecchia classe dirigente e dando spazio a nuove energie. Il maggiore partito di centro – sinistra, invece di guidare, con saggezza, la Città verso un progetto di legalità condiviso con tutte le forze sane, ha agito in modo scriteriato, annullando le primarie e permettendo alle correnti interne di accentuare le tradizionali lotte intestine, generando malcontenti e fazioni sempre più agguerrite. I movimenti civici, pur dando segnali di ricambio generazionale, sono nati per dare una risposta a problematiche di frazioni o addirittura di aree o settori della Città, e, pertanto, per i limiti stessi delle loro finalità, non hanno, forse, lo spessore politico necessario ad incidere, in modo decisivo, nella competizione elettorale.
Si assiste, pertanto, alla prolificazione di improvvisati cartelli elettorali, con Candidati a Sindaco e a Consigliere Comunale poco consapevoli, imbarcati in un viaggio del quale, molto probabilmente, non conoscono bene partenza e arrivo. Ed ecco perché, in un contesto simile, oltre all’improvvisazione, è anche l’ambiguità a farla da padrona: nel disordine generale e nella cornice nazionale di anti – politica e di avversione ai partiti, il rischio è che il confronto non lo vinca il Candidato più qualificato, ma quello più astuto, capace di assumere un falso atteggiamento neutrale, mostrandosi, alla gente, portatore di interessi civici, e riuscendo, in tal modo, a camuffare le parti politiche che si celano dietro la sua candidatura. E’ un vero peccato. Per Corigliano, questa era l’occasione giusta per fare chiarezza e promuovere un vero cambiamento; invece, si è preferito continuare a percorrere le solite vecchie strade, forse più rassicuranti, proprio perché garanti dello status quo: è proprio questa la cultura che ha prodotto, in particolare negli ultimi venti anni, il degrado e l’arretratezza che domina la nostra Città.
La mia scelta non significa un abbandono dell’impegno politico e civile: in una situazione di grande incertezza politica come l’attuale, non occorre far parte di frettolosi cartelli elettorali ed essere eletto Consigliere Comunale per testimoniare un autentico impegno verso la cosa pubblica. Sulla scia di quanto ho già cercato di promuovere da Consigliere Comunale, sono convinto, infatti, della necessità di rafforzare gli spazi di studio e di confronto, nell’ambito dei quali, ognuno possa contribuire, secondo le proprie competenze, ad analizzare le modalità di gestione della macchina comunale e del territorio, informando anche i cittadini sui contenuti degli Atti della Giunta e del Consiglio Comunale e proponendo possibili soluzioni ai problemi. Probabilmente, è in questa direzione che occorrerà lavorare, in modo che la politica ed i problemi della Città possano diventare realmente un bene comune su cui confrontarsi in modo costante e non un’attività modaiola da seguire solo nel periodo elettorale.
Corigliano Calabro, 22 aprile 2013
Carlo DI NOIA, già Consigliere Comunale della Città di Corigliano Calabro