Lo scempio della triste realtà organizzativa e produttiva della sanità calabrese è sotto gli occhi di tutti; in questa tragica condizione l’ASP di Cosenza rappresenta la Cenerentola della Regione per una deficienza gestionale, che nella sua precarietà non è mai riuscita a risanare il proprio debito. La gestione ha da sempre seguito logiche perverse, guardando più che ai servizi ai “favori”, ai “regali” alla “complicità” tra amici e amici degli amici.
Logiche perverse e pericolose imposte dal politicante di turno, hanno fin qui determinato una voragine economica che non ha precedenti nei bilanci regionali. Anche le pietre sanno che a gestire l’ASP di Cosenza più che i Direttori Generali ed i Commissari che si sono susseguiti, è stata una politica malata, malsana, dannosa e riprovevole, il cui catalizzatore di scarico risulta essere sempre ed unicamente l’utente, il cittadino, il paziente. Oggi, le strutture, sono giunte ad un punto di non ritorno; l’unica cosa che possono chiedere è il nulla, il niente in termini di risorse economiche o umane, in poche parole, è stato bruciato tutto, anche le illusioni, i sogni, la speranza. Eppure, ancora, assistiamo a balletti strumentali finalizzati unicamente ad ingannare e confondere i cittadini nelle loro essenziali esigenze: la salute.
Si assiste a balletti elettorali a cura dei soliti noti. Passata la allucinante fase commissariale durata più di un anno nella città di Corigliano Rossano, è oggi il momento del sindaco Stasi, che, anziché rompere con il passato, con chi, puntualmente al primo vento di elezioni si è presentato sul territorio per porre la prima pietra per la “cittadella dei servizi” o per inaugurare nuovi reparti fantasmi, stende, a Oliverio, a chi ha fatto della politica solo una azienda tra amici, amici degli amici e compari, un tappeto rosso, NON per cercare di risolvere la emergenza sanitaria del territorio, Non per scongiurare il trasferimento o la chiusura del reparto di Cardiologia, NON per risolvere i problemi di “emergenza personale medico” di pronto soccorso, Non per denunciare a gran voce come è abituato a fare nelle piazze la emergenza strutturale dei reparti e l’assenza di ambulanze, Non per discutere di uno spoke che deve essere immediatamente rivisto alla luce della nuova città Corigliano Rossano, Non per inchiodare insomma, gli artefici di tutto questo su responsabilità politiche che non hanno precedenti, ma, per la consegna di attestati, che, rappresentano si un momento importante per il mondo del lavoro, ma certamente non le emergenze di cui sopra.
Balletti elettorali anche sull’alto Jonio, ove il Sindaco di Trebisacce, in data 03/12/2019 invitava una TV privata dopo quella del TG Calabria, per ingannare e abbindolare ancora una volta il cittadino, l’utente, il paziente dell’Alto Jonio, a cui, come se non ne sapesse nulla, arrampicandosi sugli specchi, cerca di dare motivazioni sulla mancata riapertura dell’Ospedale di Trebisacce, senza però spiegare il perché non sia stata mai rimossa la scritta “Pronto Soccorso”, nella piena consapevolezza che non lo sia, quindi, molto pericoloso per la incolumità della gente che viene tratta in inganno poiché l’Anestesista Rianimatore, la cui presenza necessaria ed indispensabile viene garantita per 12h al giorno esclusi i giorni festivi e non per 24 h come prevede la Legge “il Decreto 64, l’Atto Aziendale ed il Decreto Ministeriale n°70” . Ancora balletti elettorali, infatti, il Sindaco di Trebisacce dovrebbe raccontare dove sono finiti i finanziamenti promessi (a suo dire) per le Sale Operatorie, dove sono finiti 1.800.000 Euro del 2016 propagandato durante la sua campagna elettorale alle elezioni comunali? Dove sono finiti 2.200.000 Euro di cui si vantava di aver fatto stanziare nel 2019? Chissà cosa stanzieranno o ancora prometteranno questi signori in questa imminente campagna elettorale! Chissà con quali effetti speciali da illusionista professionista Oliverio e la Sua “associazione” di amici Sindaci ci stupiranno ancora in queste consultazioni regionali. La gente è ormai stanca, distrutta e scoraggiata da una politica disastrosa e di insolvenza. Qualche deputato del territorio a “stelle cadenti”, anziché creare caos campanilistico ed effettuare ispezioni sanitarie, dovrebbe preoccuparsi di interrogare il ministro del perché in Calabria sia consentito ad una classe politica incapace, inetta ed inefficiente di far lievitare il debito sanitario fino a 1.300.000,00 Euro con un servizio sovrapponibile allo zero? Perché ormai a un anno e mezzo dalla istituzione del nuovo Comune di Corigliano Rossano non si parla ancora della rivisitazione dello Spoke? Una classe politica seria ed onesta deve avvalersi di figure altrettanto serie e trasparenti che possano essere da stimolo alla crescita ed allo sviluppo del nostro territorio che possa garantire il diritto alla salute nella migliore organizzazione possibile creando nelle nostre strutture esistenti e deputate alla loro considerazione, quella interazione tra le stesse specializzandole ognuna per la propria parte in una sorte di Ospedali riuniti solo così si può iniziare a parlare di offerta sanitaria bandendo ogni forma di campanilismo.
Corigliano Rossano 09/12/2019 Uff. stampa
Lega Corigliano Rossano
Dipartimento Sanità
Il coordinatore territoriale
Paolo Maria Lamenza