Una delle più belle città del comprensorio della sibaritide è il territorio di Corigliano Calabro, con una popolazione di circa 41 mila abitanti e con tantissime frazioni :(Apollinara, Baraccone, Cantinella, Costa, Fabrizio Grande, Fabrizio Piccolo, Piana Caruso, Salici, San Nico, Scalo, Schiavonea, Simonetti, Thurio, Torricella, Villaggio Frassa). Etimologicamente CORIGLIANO deriva dal latino “Corellianum”, ossia “podere di Corellio”, oppure dal greco “Corion Elaeon”, “giardini d’olio”.
Chi ama la propria città,( come il sottoscritto, costretto negli anni 70 ad abbandonare il proprio territorio, per recarsi a studiare alla prestigiosa Università di Urbino, laureandosi in Lingue e Letterature Straniere con il Magnifico Rettore CARLO BO, seguendo corsi anche di filosofia con il noto filosofo Don Italo MANCINI ed il grande poeta Mario LUZI), non può prescindere dall’individuare le cause che la tengono affossata, nel pieno degrado. Quardiamo quello che è accaduto anni fa con la giunta Straface di Centro Destra, la città è stata commissariata per condizionamenti ed infiltrazioni di tipo mafioso, facendo venire alla luce intrecci loschi e mafiosi tra politici e mafia arrecando gravissimi danni al territorio e all’immagine della città.
Certo è, che CORIGLIANO , da allora non è che abbia fatto passi in avanti verso il riscatto politico-morale e culturale, anzi al contrario, purtroppo con mia profonda amarezza devo constatare una gestione fallimentare e di degrado del Comune da parte politici improvvisati ed inadeguati, basta vedere la propria biografia.
E’ certo, il desiderio di ogni cittadino, è che la nostra CORIGLIANO, si distingua per oculatezza, lungimiranza, per agricoltura, per cultura, per l’arte e soprattutto per il turismo. Si dirà, oggi è difficile, perché è in crisi l’uomo e le istituzioni che rappresentano, in quanto si pensa a coltivare il proprio orticello e agli affari e non all’interesse del bene comune.
La verità è una sola, sotto gli occhi di tutti; si sta andando in deriva e si continua, come se niente fosse accaduto, ad andare in deriva.
Vi pare giusto? Chi scrive dopo aver vissuto una vita nel mondo accademico, aver formato tantissimi giovani, professionisti, affermati in Italia e all’estero, non ci sta a subire questo fatalismo. La città di Corigliano ha necessità, bisogno di fare salti in avanti di qualità e di professionalità, purtroppo la città non ha ricambio di classe dirigente, c’è bisogno di tecnici professionisti per ogni settore politico.
“Finchè la barca va lasciala andare”, cantava Orietta Berti, purtroppo siamo circondati di politici improvvisati, non adeguati al compito di gestione istituzionale ad affrontare i problemi e i bisogni della città.
Per entrare in politica non ci vuole ne arte, ne parte. I partiti fanno fatica ad inserire nelle liste elettorali forze sane. Basta avere un seguito di conoscenze e di affari, è il gioco è fatto. Può entrarci chiunque.
In passato vi erano modelli di riferimento morale e intellettuali di altissimo livello, vedi la questione morale di Enrico BERLINGUER. La politica non si può improvvisare, è la più alta arte di servizio, in cui sono in gioco la libertà e la dignità dell’uomo, non possiamo lasciarla nelle mani di poveri improvvisati,sia dal punto di vista culturale, sia dal punto di vista intellettuale. E’ anche vero che i partiti si sono svuotati di ideali e contenuti politici ed è altrettanto vero che Corigliano dispone di forze sane e pulite, il contrario di improvvisati, purtroppo non sono alla moda e pertanto sono da emarginare.
Questo stato di cose procura, frustrazione, insoddisfazione, mancanza di senso della città, lo sbocco, soprattutto dei giovani è quello fuggire altrove in cerca di trovare fortuna.
Quali sono i problemi di CORIGLIANO?
1) L’ospedale è da sempre in uno stato di totale abbandono e di precarietà, non sappiamo come uscirne e come dare assistenza sanitaria ai cittadini fino a quando non sarà realizzata la nuova costruzione del presidio sanitario da realizzarsi in prossimità dello svincolo con la statale 106, tra Corigliano e Rossano.
2) La viabilità, strade dissestate, tante persone hanno trovato la morte. E’ importante strategicamente per il turismo e per l’economia.
3) Necessità di verde attrezzato, di parcheggi e di mercati settimanali.
4) Il teatro ed il cinema sono l’asse portante di scuola di vita e di cultura avendo come scopo quello di sdoganare la città della cultura e della mediocrità.
5) Il porto turistico, è pieno di carte e di parole, non si intravede un’ombra, un seme vincente che faccia ingravidare e partorire tale realtà.
6) Il mercato ittico. E’ un non senso avere il mare e una flotta peschereccia importante e non disporre di una struttura che farebbe anche bene alle casse comunali
7) Il centro storico dispone di importantissimi palazzi antichi medievali e di bellissime chiese, si potrebbe ipotizzare una convenzione con la curia diocesana di Rossano, al fine di recuperarle e trasformarle a turismo religioso e al tempo stesso a momento spirituale.
8) Il palazzetto dello sport.
9) Un ufficio dei vigili urbani a Cantinella, centro delle frazioni, potrebbe funzionare anche come ufficio di informazione, come punto di riferimento per la popolazione e come deterrente in fatto di sicurezza.
Per uscire dall’anonimato politico ed anche dai soliti politici, bisogna cambiare pagina. Si devono recuperare le forze sane della città, coloro che possano rappresentarci in futuro. Una via è quella di costituire un forte movimento d’opinione che dia vita ad una lista civica, aggregata attorno ad un progetto politico-culturale credibile, condiviso dalle forze sane.
Progetto che deve essere articolato e fecondo di novità progettuali, collegato soprattutto sui bisogni e le aspettative della gente, sulle necessità della città e sulle sinergie con il territorio.
Per quanto concerne la selezione dei candidati, si potrebbe perseguire la strada delle “primarie”, non con nomi fatti calare dall’alto, con preferenze coinvolgendo, il mondo del lavoro, della scuola, del sistema economico-imprenditoriale, dei liberi professionisti, del volontariato e della chiesa.
Giovanni Ferrari *Ricercatore Unical