All’acqua che scende dal cielo non si può dire ‘fermati’. Ci hanno provato stregoni d’ogni sorta con antichi rituali, lo sognano, forse, alcuni uomini di scienza, ancora oggi. Il risultato resta lontano. Un miraggio. Sostiene ‘qualcuno’, però, il quale di simile roba s’intende, che, se l’acqua che scende dal cielo non possiamo fermarla, almeno, possiamo tentare di difenderci da essa, di ridurne il danno.
Mi racconta, a mo’ d’esempio, che, in alcuni paesi di non so qual continente, costruiscono fogne congruenti all’assetto urbano e strade che non sventrano il territorio; non abbassano i poggi a livello dei piani, non deviano i corsi d’acqua, anzi ne curano gli argini e i letti; prescrivono, infine, le distanze tra civili abitazioni, mari e fiumi. Possibile? Mi giura, lui, che queste cose si fanno per davvero e che addirittura si studiano nelle pubbliche scuole e nelle private.