fonte Il Garantista
Novità per il settore pesca, pubblicato il Piano di gestione locale inerente l’area costiera ionica (Gsa19). La redazione e l’applicazione di piani di gestione (Pgl) è l’unico strumento che la pesca ha per permettere il mantenimento futuro di produzioni ittiche sostenibili sia per l’ambiente e le risorse che per gli operatori. La Sibaritide presenta un’ampia area di piattaforma continentale, al cui interno sono presenti estese praterie di fanerogame. Le acque del Golfo di Corigliano sono caratterizzate da forti scambi con le aree vicine e in particolare risentono dell’inserzione di acque provenienti dall’Adriatico
. Relativamente alle risorse di pesca, esse rappresentano le acque marine regionali a maggiore produttività, con la presenza di una quota di materiale organico utile anche al nutrimento di molluschi bivalvi. Ciò, oltre che per le loro caratteristiche oceanografiche, anche per la presenza nell’area delle maggiori foci fluviali. L’estensione della piattaforma continentale fa si, inoltre, che in quest’area costiera si concentri la flotta peschereccia di maggiori dimensioni, dedita allo strascico, pur mantenendosi forte la vocazione per la pesca artigianale. I Pgl sono finalizzati a risolvere problematiche specifiche ed a migliorare lo stato delle risorse in aree particolari. I piani di gestione locali vengono redatti con lo scopo di trovare opportune soluzioni ai molti problemi che affliggono la pesca in alcune aree. Poiché si tratta di situazioni caratterizzate da una notevole variabilità locale – in dipendenza dalla conformazione delle coste, dalle tradizioni culturali, dalla realtà socio-economica e dalle interazioni con gli altri mestieri di pesca – è necessario che il quadro introduttivo di tali piani abbia un dettaglio superiore rispetto a quello utilizzato per i piani di valenza nazionale. In tutto il Golfo di Corigliano si sono riscontrate notevoli variazioni nei parametri chimico-fisici della colonna d’acqua: l’intera area, infatti, è interessata da apporti invernali di acqua superficiale particolarmente fredda (12°) provenienti dall’Adriatico, che si ripercuotono anche sulle attività di pesca (nel Golfo opera il 75% del naviglio Calabrese). Queste interferenze testimoniano di apporti esterni che interessano un’area estremamente importante anche in relazione alle attività di pesca. Da segnalare peraltro la presenza di banchi naturali di mitili e la notevole valenza turistico–balneare. La pesca artigianale è sicuramente l’attività più sviluppata e caratteristica del sistema mediterraneo e per questo necessita di un’attenzione particolare. I piani di gestione locali sono appositamente concepiti per favorire la partecipazione degli operatori della pesca alla programmazione delle misure che andranno poi a regolare la loro attività alieutica nel contesto locale.
Pietro Gaccione