Aveva collaborato con la giustizia
Avrebbe voluto farla finita, tagliandosi le vene dei polsi con una lametta usa e getta. Ma non v’è riuscito: qualcuno dei suoi familiari l’ha soccorso all’interno della sua abitazione di Corso Cavour, a Cassano Jonio, allertando il 118 e, al contempo, i carabinieri. Il protagonista della vicenda è Battista Iannicelli, 52 anni, fratello di Giuseppe Iannicelli, morto ammazzato a colpi di pistola
e poi carbonizzato con bestiale ed inaudita ferocia nell’abitacolo della sua Fiat Grande Punto insieme alla giovane amica di nazionalità marocchina “Betty” Taoussa ed al nipotino Nicola “Cocò” Campolongo d’appena tre anni, figlio di sua figlia, il 16 gennaio dello scorso anno, in quella sperduta campagna cassanese di contrada Fiego.
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