Il Dirigente dei Licei scrive ai genitori degli alunni
«In riferimento all’oggetto, con la presente si ritiene opportuno, allo stato attuale e a seguito di alcuni avvenimenti che sono stati registrati negli ultimi tempi, fare delle necessarie ed opportune precisazioni. Per l’ennesima volta, negli ultimi due o tre anni, è stato imputato a questa scuola di esigere come obbligatorio il pagamento dei contributi volontari da parte delle famiglie.
Giovedì 7 maggio 2015 il Collettivo Studentesco dell’Istituto ha emanato un comunicato stampa, che è apparso sul blog di Corigliano e sulle pagine del “Quotidiano”, al cui interno si parlava esplicitamente di “imposizione del contributo volontatio” e di “atti illegali” da parte dell’Istituto”.
Al riguardo, è appena il caso di evidenziare e/o semplicemente ricordare che:
• Come previsto dall’art. 25 del D. L.vo n. 165/2001, che regola l’Istituto della Dirigenza Scolastica, l’unico rappresentante legale delle istituzioni scolastiche viene individuato nella persona del Dirigente Scolastico;
• Questa Dirigenza non ha mai imposto niente riguardo ai contributi volontari e anzi, nei precedenti anni scolastici, allorquando questo problema è assurto all’onore delle cronache dei media nazionali, si è fatto promotore di una serie di iniziative per chiarire e puntualizzare il tutto;
• In ogni caso sia l’entità che la volontarietà del contributo è stato deliberato dal Consiglio d’Istituto, che rappresenta il principale organo gestionale della scuola;
• A scanso, comunque, di.ogni possibile equivoco la dizione “Contributo volontario” è impressa a lettere maiuscole sulla causale del bollettino di pagamento che viene consegnato agli utenti della scuola.
E’ appena il caso di evidenziare, infine, che queste azioni e questi atteggiamenti gettano una cattiva luce sull’Istituto e sulla persona del suo Dirigente a fronte di tantissime cose positive (attività progettuali, premi vinti dagli alunni ecc.) che si manifestano e che si realizzano all’interno della scuola e che spesso non hanno lo stesso clamore mediatico.
In ogni caso, per eventuali comportamenti illegali i soggetti a cui rivolgersi non sono i blog o le pagine dei giornali, bensì gli organi superiori del Ministero e/o gli organi giudiziari.
Mi è sembrato doveroso e necessario fare queste precisazioni per mettere un punto fermo sulla questione della volontarietà dei contributi.
Ma è necessario, altresì, a questo punto, effettuare ulteriori considerazioni sui contributi volontari, entrando nel merito della questione, per consentire ai genitori degli alunni una valutazione maggiormente oggettiva dell’intera questione e promuovere una più consapevole decisione in merito da parte dei genitori.
Per garantire una più adeguata conoscenza dell’argomento e una maggiore trasparenza delle azioni della scuola è il caso di citare prioritariamente i riferimenti legislativi essenziali: Decreto Legislativo del 17 ottobre 2005, n. 226; – comma 622 dellla Legge 27 dicembre 2006, n296 (finanziaria 2007); – combinato disposto dell’art.1, comma 5, e dell’art. 6,comma 1 del Decreto Legislativo del 15 Aprile 2005, n.76 e dell’art. 28 del Decreto Legislativo del 17 ottobre 2005, n. 226.
A ciò bisogna aggiungere le due note esplicative emanate dal ministero a seguito di precise richieste di chiarimento:
– nota prot. 312 del 20.3.2012;
– nota prot. 593 del 7.3.2013.
Precisati ed evidenziati i principali riferimenti normativi e ribadito ancora una volta la volontarietà del contributo, alcune riflessioni in merito al tutto.
• I “contributi volontari” vengono abbastanza tranquillamente pagati in tutto il paese, e anche nel nostro comprensorio, con entità mediamente superiore alla nostra quota, andando anche dai 100 ai 200 euro man mano che si fa riferimento alle grandi città e alle zone settentrionali del territorio italiano.
• Risulta piuttosto incomprensibile il fatto che, anche rispetto ad altre realtà viciniori, una certa avanguardia della rappresentanza studentesca del nostro istituto ci tenga a sviluppare non solo una giusta e legittima attività di semplice informazione, ma si impegni in un propaganda capillare tesa a incoraggiare e a caldeggiare il mancato pagamento del contributo.
• Atteso che i fondi a disposizione delle istituzioni scolastiche italiane sono stati ridotti in maniera esponenziale nel corso degli anni e a seguito delle varie finanziarie che si sono succedute, le stesse scuole non saranno in condizione di operare in maniera ottimale in assenza del contributo volontario. Al riguardo, è lo stesso Ministero che, nella citata nota n. 593 del 7.3.2013, dopo aver ribadito la volontarietà del contributo, recita testualmente: “Non sfugge a questo dipartimento che il contributo delle famiglie rappresenta una fonte essenziale per assicurare un’offerta formativa che miri a raggiungere livelli qualitativi sempre più elevati, soprattutto in considerazione delle ben note riduzioni della spesa pubblica che hanno caratterizzato gli ultimi anni. Tuttavia, oltre a rinnovare l’invito ad una gestione corretta ed efficiente delle risorse pubbliche, si ritiene auspicabile che le scuole acquisiscano tale contributo non attraverso comportamenti vessatori e poco trasparenti, bensì facendo leva sullo spirito di collaborazione e di partecipazione delle famiglie, le quali si è certi, ben comprendono l’importanza di risorse aggiuntive per la qualità dell’offerta. ”
• E, infine il caso di sottolineare che, facendo riferimento alla note ministeriali citate, la scuola ha, in ogni caso, il diritto di esigere “le spese sostenute per conto delle famiglie stesse, come, ad esempio, quella per la stipula del contratto di assicurazione…o quelle per i libretti delle assenze” (nota 312/2012) e…ancora… per la partecipazione “al miglioramento dell’offerta formativa e al suo ampliamento al di là livelli essenziali” (nota 593/2013).
• E’, altresì, il caso di evidenziare (così come è stato sempre fatto dalla scuola, ma di cui non si trova traccia nelle varie polemiche innestate in merito) che, in base all’art. 13 della legge n. 40/2007, la somma versata per il contributo volontario può essere detratta dalla dichiarazione dei redditi.
Alla luce di tutto quanto evidenziato, con la presente
SI FA APPELLO
alle famiglie a voler pagare il contributo volontario, al fine di consentire alla scuola di poter svolgere nel migliore dei modi la sua azione formativa, di poter ampliare la sua offerta formativa andando oltre le attività strettamente curricolari.
In proposito, si ricorda, inoltre, che, detraendo dal contributo volontario le somme dovute per legge e i benefici derivanti dalle detrazioni fiscali, la cifra stabilita come contributo volontario risulta essere certamente non esosa.
Al riguardo si coglie l’occasione per fare, comunque, presente che in fase di consuntivo delle iscrizioni, saranno richieste alle famiglie che hanno ritenuto di non pagare il contributo volontarie le somme dovute per legge.»
Cordiali saluti
Il Dirigente Scolastico
prof. Pietro Antonio Maradei