Seminario di studio e di ricerca.
L’IIS “Nicholas Green”, diretto dal D.S. prof. Giuseppe LUPINACCI, ha ospitato venerdì 10 ottobre 2014, nell’auditorium dell’ITG “Falcone-Borsellino” di Corigliano Calabro (CS), il Seminario di studio e di ricerca dal titolo “La scuola tra inclusione, appartenenza e valorizzazione del capitale umano. La prospettiva europea”, patrocinato dall’Associazione “Umberto Pagano” di Amendolara (Cosenza) e dall’Amministrazione comunale di Corigliano Calabro (Cosenza).
Dopo i saluti della Dirigente scolastica Gemma FARACO e del Dirigente scolastico Giuseppe LUPINACCI, è intervenuto l’Assessore alla cultura del comune di Corigliano Calabro Tommaso MINGRONE.
Il Consigliere parlamentare, Antonello PAGANO, Presidente dell’“Associazione per lo sviluppo dell’Alto Jonio”, coordinatore della manifestazione, ha introdotto il tema e ha dato la parola al primo degli illustri relatori presenti, ovvero al Direttore del centro servizi educativi – Consorzio universitario Humanitas – Lumsa, Roma Antonio AUGENTI.
In seguito ha relazionato il prof. Ordinario di storia della pedagogia all’Università della Calabria Giuseppe TREBISACCE.
L’Ispettore emerito, del Ministero P. I. / M. I. U. R., Francesco FUSCA ha dato, anche lui, un valido contributo esponendo la sua relazione.
Al termine delle relazioni è stato aperto il dibattito, al quale hanno aggiunto la propria testimonianza e un proficuo arricchimento alla tematica, sia altri Dirigenti scolastici sia altri docenti presenti al seminario.
Di seguito gli abstract degli interventi dai quali si evince l’analisi effettuata.
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Corigliano Calabro Scalo, 10 ottobre 2014
Seminario di studio e di ricerca
La Scuola tra inclusione, appartenenza e valorizzazione del capitale umano.
La prospettiva europea
Intervento di Antonio AUGENTI
° Perché ci si interroga su questi temi? Perché i Sistemi educativo-scolastici hanno mancato alcune grandi finalità (giustizia, uguaglianza, libertà, democrazia, solidarietà) e sfide (scolarità, integrazione, inclusione, contaminazione con le tecnologie, lotta all’abbandono, trattamento dei bisogni individuali, qualità dei risultati) del nostro tempo.
° Si ha il sospetto che i Sistemi educativo-scolastici non siano più credibili, che abbiano perduto la loro legittimazione sociale. La Scuola non serve più a niente?
° La negatività dei risultati segnalati anche dalla comparazione internazionale è favorita dalla crisi avvertita a causa della pervasività delle nuove tecnologie e della complessità sociale.
° Quale è il contesto nel quale occorre tentare di rilegittimare il Sistema educativo-scolastico e cercare di evitare quella che Hirst chiama “una catastrofe educativa in preparazione” ?
° Dati e informazioni sul Mezzogiorno e sulla Calabria derivanti dalle statistiche ufficiali e dal Rapporto dell’Advisory Board dell’European House Ambrosetti (innovazione e ricerca, ambiente, occupazione, inclusione sociale, formazione).
° Cosa può significare puntare ad un Sistema formativo all’altezza dei tempi? La “società della conoscenza” e la prospettiva europea.
° Può ancora valere la lezione del meridionalismo storico?
° Si tratta pur sempre di un problema di formazione della classe dirigente che deve però essere in grado di assicurare un forte potenziamento degli interventi volti allo sviluppo, di impiegare con rapidità le risorse disponibili, di padroneggiare una metodologia di governance multilivello.
° Al Sistema educativo-scolastico spetta di lavorare per una istruzione e formazione di qualità (conoscenze-competenze non superficiali secondo quanto sostiene A.Davis); e di utilizzare i necessari “sensori” per evitare il fenomeno della dispersione e dell’abbandono.
° Si propone la costituzione (Autorità locali, Reti scolastiche, Università, Associazioni) di un Osservatorio permanente per il rinvenimento delle cause che generano la dispersione del capitale umano, e per la promozione del potenziale personale (adottando una metodologia di “mentoring” sorretta da una sensibile collaborazione interistituzionale”.
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ABSTRACT
Corigliano Calabro Scalo, 10 ottobre 2014 – Seminario di studio e di ricerca
La Scuola tra Inclusione, Appartenenza e Valorizzazione del CAPITALE UMANO.
La prospettiva europea –
Intervento di Francesco FUSCA – In 10… spunti.
Negli anni Settanta del secolo scorso usciva, per i tipi della Armando editore di Roma (1973), un libro importante di Giovanni GOZZER, Il capitale invisibile, che segnava, sicuramente, una ‘svolta’ importante: (A) nella ricerca scientifica antropologica; (B) sul Significato-Senso della Cultura nelle vicende dell’Umanità di tutti i tempi, considerata analizzata sviscerata da diversi punti di vista.
Il capitale invisibile rappresenta uno spartiacque ideale tra una concezione sostanzialmente ‘materiale’ della Vita e una ‘im-materiale’ fondata sulla Cultura quale Paideia classica e Humanitas.
LA CULTURA SI MANGIA! Il volume di Bruno ARPAIA e Pietro GRECO (Guanda, Parma 2.013) in qualche modo fa il punto dopo il tempo ‘infelice’ (per Fortuna, breve!) di Giulio TREMONTI, secondo il quale con la Cultura non si mangia. Difatti, il 14 ottobre 2.010 ha dichiarato, testualmente, che non solo «con la cultura non si mangia»; ma, addirittura, che «di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia». Commentano, Arpaia e Greco: «… con assoluta coerenza, Tremonti ha tagliato un miliardo e mezzo di euro alle università e otto miliardi alla scuola di primo e secondo grado, per non parlare del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo …».
INCLUSIONE ed Esclusione; APPARTENENZA e Spaesamento; VALORIZZAZIONE e De-prezzamento: i termini (pesanti) di una forma mentis rozza / in-colta / in-civile. Tutto passa dalla FORMAZIONE SCOLASTICA COMPETENTE (Educazione e Istruzione, sempre insieme, dialetticamente, tra ‘reale’ e ‘virtuale’) e da qualche altra, rara, Agenzia formativa del Territorio (nell’odierna Società conoscitiva glocale liquida).
In questo contesto di idee è utile riflettere su quanto proposto, recentemente, dal Governo, con il suo: la Buona SCUOLA – Facciamo crescere il Paese: «All’Italia serve una buona scuola che sviluppi nei ragazzi la curiosità per il mondo e il pensiero critico. Che stimoli la loro creatività e li incoraggi a fare cose con le proprie mani nell’era digitale. Ci serve una buona scuola perché l’istruzione è l’unica soluzione strutturale alla disoccupazione, l’unica risposta alla nuova domanda di competenze espresse dai mutamenti economici e sociali. Ciò che saremo in grado di fare sulla scuola nei prossimi anni determinerà il futuro di tutti noi più di una finanziaria, o di una spending review. Perché dare al Paese una Buona Scuola significa dotarlo di un meccanismo permanente di innovazione, sviluppo, e qualità della democrazia. Un meccanismo che si alimenta con l’energia di nuove generazioni di cittadini, istruiti e pronti a rifare l’Italia, cambiare l’Europa, affrontare il mondo. Per questo dobbiamo tornare a vivere l’istruzione e la formazione non come un capitolo di spesa della Pubblica Amministrazione, ma come un investimento di tutto il Paese su se stesso. Come la leva più importante per tornare a crescere. La scuola italiana ha le potenzialità per guidare questa rivoluzione. Per essere l’avanguardia, non la retrovia del Paese».
L’INCLUSIONE È LA RETE (non Internet). ‘Debole’… L’Inclusione è l’intreccio di AZIONI SINERGICHE: prima, pensate e discusse; poi, approvate democraticamente, criticamente; infine, realizzate (monitorate, controllate, valutate). Azioni sinergiche sempre più di natura socio-culturale: espressioni di un disegno condiviso da parte delle Istituzioni che compongono la Società (in armonìa, tra l’altro, con la nostra Costituzione repubblicana e con le altre Carte internazionali sui Diritti universali, sulla Giustizia, sul Lavoro). Ancora da la buona SCUOLA: «Vogliamo poi che la scuola ritorni ad essere centro civico e gravitazionale di scambi culturali, creativi, intergenerazionali, produttivi. Per farlo servono semplicità, connessione e apertura. (…). Servono apertura verso il territorio e la comunità».
L’APPARTENENZA È L’IDENTITÀ (insieme, fuso, di Uguaglianza e Giustizia, di Solidarietà e Lavoro). CONOSCERE È SAPERE; ma, Conoscere e Sapere sono anche: CONOSCERSI – SAPERSI (in sintesi: la coscienza dell’esser buttati qui e ora, senza possibilità di scelta, di con-senso o di dis-senso: secondo la candida lezione dell’Esistenzialismo). Tutto ciò porta BENESSERE = BEN – ESSERE. Psico-fisico e intellettivo. Materiale e im-materiale. … tra il Noùmeno e il Fenomeno che mistèrano…
LA VALORIZZAZIONE. ‘Valorizzare’ è dare attribuire assegnare VALORE. Nell’ottica di don Lorenzo MILANI e, dunque, nella Filosofia vincente dell’ I CARE …
Dulcis in fundo. L’Innovazione. Il testo governativo, felicemente, dichiara: «: Da La Buona Scuola. «Siamo il Paese di Montessori e di Don Milani, di Don Bosco e Malaguzzi: giganti che hanno, dal basso e dalla periferia, rivoluzionato il modo di educare i giovani in tutto il mondo. Quest’epoca di innovazione non è finita: la nostra scuola è piena anche oggi di innovatori silenziosi. Dobbiamo farli crescere, potenziando e RENDENDO OBBLIGATORIA LA FORMAZIONE IN SERVIZIO, con modalità nuove che valorizzino e mettano in rete gli innovatori naturali della nostra scuola, dando loro un ruolo di “guide decentrate” dell’innovazione didattica».
La Dimensione europea dell’insegnamento e la Dimensione europea dell’apprendimento. Le OTTO COMPETENZE – CHIAVE della Raccomandazione della Commissione e del Consiglio dell’U.E. del 18 dicembre 2.006. Le Indicazioni nazionali per il curricolo della Scuola dell’infanzia e del Primo ciclo di istruzione – con il Profilo dello studente e la Raccomandazione di cui il Profilo è una sintesi encomiabile e dove, in entrambi, sono enucleate le competenze – chiave (D. M. 16 novembre 2.012); ebbene, tutto ciò rappresenta ed è LA QUALITÀ DELLA SCUOLA ITALIANA – SCUOLA EUROPEA.
http://www.ipsiacorigliano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=870:seminario&catid=1:ultime
Referente per la Comunicazione
IIS “Nicholas Green”
Corigliano Calabro – CS
Prof. Vincenzo Terranova