O si volta pagina e si cambia o si muore
Stiamo assistendo ormai da giorni, settimane e mesi al più sciagurato e abbietto modello amministrativo del sindaco Geraci, che non è il modello Reggio del suo referente politico regionale al secolo Giuseppe Scopelliti, ma non è neanche quello auspicato dal buon senso o dai cittadini ovvero quello improntato all’efficienza, alla lungimiranza, all’efficacia, alle buone condotte amministrative (ed etiche), e che lo stesso Geraci dall’alto della sua esperienza avrebbe dovuto effettivamente praticare per riportare ordine, legalità, giustizia benessere pubblico nonché il complessivo rilancio della Citta’. Niente di tutto questo.
In questi mesi il tempo è passato all’insegna dell’indecenza e della mancanza amministrativa, qualcosa e un modo di intendere il ruolo amministrativo da parte di chi siede a Palazzo Garopoli cinico e distaccato da ogni logica, quasi spavaldo nella propria autoreferenziale superficialità, ovvero un falso modello che sta producendo in concreto solo danni e accumulando errori su errori, ritardi su ritardi, “mancanze” su mancanze, lasciando sul territorio solo macerie.
E tutto questo paradossalmente viene affermato, stando alle dichiarazioni dei diretti responsabili, in nome del bene. Quel bene che dovrebbe fruttare buone e virtuose pratiche amministrative, coinvolgendo i cittadini ai processi decisionale e ponendo ordine e sincronismo nella macchina comunale che dovrebbe essere rivalutata e valorizzata, nelle dinamiche programmatiche volte a rilanciare le potenzialità del territorio. Invece siamo alla mortificazione sia dell’una che dell’altro, sia della macchina comunale e sia del territorio. Con l’evidente risultato che è sotto gli occhi di tutti: una città al limite della decenza civile, al limite del sopportabile e quasi invivibile.
Nessuno dal Sindaco Geraci si aspettava i miracoli, ma si pretendeva un “agire” diverso rispetto a quello posto in essere. Innanzitutto una maggiore apertura verso i quartieri, i rioni, le frazioni, le contrade della città, cioè verso i cittadini. Cosa che è stata completamente negata. I cittadini sono trattati come se fossero un corpo estraneo della Citta’, quasi fossero una massa di ignoranti che vive solo di istinti e da trattare alla stregua delle bestie, magari dando loro in pasto qualche bella frase ad “effetto”, qualche comunicato imperniato di vittimismo o quant’altro. Ci si aspettava, questo si, dal nostro sindaco un agire concreto e intelligente orientato e spinto dal buon senso, questo sì. Ma ahimè il sindaco in questi mesi e in molti casi, sulle problematiche, è risultato assente, non pervenuto. Sui problemi è arrivato sempre un attimo dopo che si sono affermati come tali. Non c’è mai stato un agire dinamico e strategico, col risultato che la città non soltanto sta affondando nel proprio pantano quanto si sta isolando sia dal suo stesso futuro sia dagli altri centri.
Un bravo sindaco si contraddistingue sia per il piglio e la vitalità che dimostra nel gestire e tenere in pugno le levi di comando, avviando progetti e creando nuove prospettive e indicando altre mete da raggiungere, sia per le relazioni istituzionali che riesce a tessere sul campo e con gli altri attori. Invece niente di tutto questo. Corigliano è isolata, non ha nessuna sponda istituzionale di riferimento. L’unica esistente era il contatto con Scopelliti e con Dima. Il primo è caduto nella malora dei guai giudiziari, il secondo per forza di cose è stato sempre negato, se non occultato. E questo alla stregua di quanto può succedere in quei rapporti amorosi vissuti in maniera clandestina.
E anche il rallentamento del discorso dell’Area Urbana, per opera sempre dei nostri amministratori, è da inquadrare in questa ottica.
Qualcuno che ha l’intelletto più forte dei sentimenti questo scenario disastroso con Geraci Sindaco lo aveva palesato e anticipato anzitempo. Anche perché Geraci è lo stesso sindaco che negli anni ’90 ha avviato la stagione del depauperamento delle risorse pubbliche, che ha sempre vissuto di rendita ovvero dei progetti e dei relativi finanziamenti intercettati da chi lo aveva preceduto in quello stesso ruolo amministrativo.
I guai finanziari del nostro Comune infatti non nascono dall’oggi al domani, ma hanno delle responsabilità precise. E considerato che negli ultimi vent’anni abbiamo avuto tre mandati di Geraci, è paradossale assistere ad atteggiamenti di una certa portata, di un sfacciata ipocrisia volta a dissimulare consolidate verità
Allora ecco: oltre a confidare nel buon Dio e cioè a nutrire la speranza che vi potrà essere a livello politico-amministrativo un inversione repentina rispetto a quanto sia accaduto sinora dalla parti del Palazzo Garopoli, ci si augura, di vero cuore e con grande franchezza, che il nostro sindaco possa avere un sussulto coscienzioso di buona prassi politica e si renda conto che si è collocato, con le scelte compiute in questi mesi fuori dalla realtà, fuori dalla decenza amministrativa avendo come unico risultato quello di mortificare ogni speranza, ogni buon miraggio, ogni potenzialità.
Il primo cittadino in questa sua nuova esperienza amministrativa ha esordito male, circondandosi di pseudo personaggi politici, che, tra l’altro, in passato ogni qualvolta che si sono ‘presentati’ hanno ricevuto sonore batosta elettorali, nominando in ruoli istituzionali anche di una certa importanza gente senza alcuna credibilità e capacità politica (…in città ci si conosce tutti egregio sig. Sindaco!) e ha continuato peggio non riuscendo a focalizzare alcun obiettivo amministrativo strategico per il presente e il futuro della nostra Comunità.