Molte volte, tante, abbiamo sentito dire una frase del tipo: “Corigliano non ha una casa comunale”. Ed è proprio sulla base di questo semplice assunto che, negli anni, si è speso un fiume di danaro, di soldini pubblici . E cioè, al netto della retorica e di tutte le chiacchiere dei nostri politici in primis del nostro sindaco che vent’anni fa avviò tutta la pratica, si sono spesi milioni di euro per dare effettivo riscontro a questo assunto, a questo pensiero.
Infatti Palazzo Bianchi negli anni Novanta è stato voluto e acquistato dall’allora amministrazione Gerac proprio per dare una risposta a questa affermazione, a quell’assunto. Perché solo di questo si è trattato, o meglio ancora: questa è stata la causa di questo sciagurato modo di spendere i soldi pubblici. Per non parlare poi delle energie impiegate in termini di tempo che gli uffici comunali hanno dovuto impiegare per venirne a capo.
E poi dicono che Corigliano è piena di debiti! Ancora di più queste cose le dicono chi oggi amministra la Città che sono gli stessi amministratori che hanno combinato sfracelli amministrativi e, tra questi, anche Palazzo Bianchi!
Ma restiamo sul punto e veniamo alla domanda iniziale, e chiediamoci: “Ma è vero che Corigliano non ha una Casa comunale propria?”. Di primo acchito parrebbe di sì, ma, poi, guardando bene le ‘cose’ della nostra Città, la risposta sarebbe di no. Basta pensare all’Edificio del Garopoli, basta pensare al palazzo dello Scalo di proprietà dell’ente Comune c.d. ex Zagara, basta pensare alla sede dell’ex Municipio. O ancora di più, semplicemente, basta chiedersi: “Ma oggi il nostro Sindaco dov’è ha il proprio ufficio?”. Certamente non all’aperto, né in Pubblica Piazza né in mezzo alla strada né all'”Acqua Nova” né a via Roma.
Ecco: il Sindaco è il simbolo istituzionale del Comune, è la figura che incarna l’Istituzione e il suo ufficio ne è la massima rappresentazione, l’emblema. Ebbene il Sindaco un proprio ufficio, dove ricevere i propri concittadini e svolgere così la propria funzione amministrativa-istituzionale ce l’ha e ce l’hanno, come è ovvio che sia, pure tutti gli assessori; un ufficio proprio ce l’ha anche il Presidente del consiglio comunale, il Segretario: un ufficio ce l’hanno tutti i capi settori e dirigenti comunali dei vari ambiti burocratici dell’ente.
E allora di cosa stiamo parlando? Parliamo del nulla. Questa la verità. E si parla del nulla col doppio danno, per primo, quello di spendere e spandere danari che potevano e potrebbero essere investiti per esigenze più “urgenti” e, per secondo, di non occuparsi dei problemi veri della gente e cioè per non adoperarsi in maniera fattiva nell’espletare tutte quelle possibili inziziative politico-amministrative finalizzate a organizzare la città e dotandola di quegli “strumenti” amministrativi e quelle strutture urbane che avrebbero potuto fare della nostra Comunità una cittadina più vivibile, accogliente, moderna (e penso alle strade, una circonvallazione atta a snellire il traffico dello Scalo; un progetto per ridare splendore al centro storico; la realizzazione di un piano urbanistico (o Prg) atto a dare ordine e dignità agli spazi pubblici, ecc.) e al passo con i tempi. Invece niente di tutto questo.
E allora oltre al danno (economico) anche la beffa: abbiamo assistito per vent’anni circa alla discussione attorno a Palazzo Bianchi. Permettetemi di dire che questa non è una banalità ma una vergogna. Tutta nostrana ovviamente anche questa.
Sforzandoci a restare sempre sul punto, sulla “vicenda” Palazzo Bianchi nessuno poi dice la verità; nessuno dice, ad esempio, che il suo acquisto è stato per il Comune una vera e propria fregatura, un aborto. Finora quanto è costata, veramente, questa struttura al Comune, alla collettività? Tantissimo. Nessuno lo dice ma siamo sugli svariati di Milioni di euro già spesi (e ancora la ristrutturazione non è completata e per la consegna ci vuole almeno qualche altro annetto) . Ecco l’aborto e la iattura di questa sconsiderata operazione amministrativa.
Nei giorni scorsi sono stati stanziati ancora altri fondi da destinare ai “lavori in corso” di ristrutturazione di Palazzo Bianchi. Altri importanti finanziamenti sono stati stanziati e già spesi nei mesi scorsi, che si sono andati a sommare a quelli dell’anno scorso e di tutti gli altri stanziati e impiegati lì in tutti questi anni passati.
Infatti ad oggi, l’ente Comune, tra il suo acquisto, tra atti vari, contenziosi legali (perché all’epoca il nostro sindaco comprò tutto il complesso non badando però che un piano era riservato a una famiglia che vi stava… e che dopo, negli anni successivi, per questo aspetto ha dovuto sborsare decine e decine di milioni di vecchie lire), commesse, progetti (fatti e rifatti più volte), e quant’altro ha speso la modica cifra di 4.000.000 di euro (e si viaggia verso i 5.000.000 di euro). Ma questo conto, come si diceva una attimo fa, alla cittadinanza non lo ha “dato” nessuno.
Questi numeri sono di una certa consistenza e hanno delle responsabilità politiche ben precise, con un danno “politico-economico di una certa consistenza, qualcosa che certamente è la negazione di quella buona, giusta e necessaria “razionalità” amministrativa di cui tutti parlano solo in maniera strumentale se non propagandistica!
Tuttavia è facile notare che con questa imponente cifra spesa il Comune ci avrebbe costruito non una ma cinque case comunali! Oppure, se proprio avesse ravvisato questa necessita di acquistare un Palazzo antico per trasferirvi tutti gli uffici comunali, lo si doveva scegliere meglio e soprattutto basando questa scelta sui dati e guardando bene le carte… evitando così di acquistare un Palazzo piene di insidie e di contenziosi…
Ma la cosa più semplice e che più balza alla ragione di chiunque è che sarebbe stato sufficiente investire una modica “risorsa”, era stato necessario poco danaro pubblico, certamente non si sarebbe neanche sfiorata l’idea di quella colossale cifra spesa sino ad oggi per Palazzo Bianchi, per rendere più fruibile e accogliente Palazzo Garopoli e impiantare lì tutti gli uffici. O non vi pare?
E a chi dice che ci sarebbero stati problemi di spazio per accogliere tutte le strutture e gli uffici comunali, diciamo che anche questa è una baggianata. Anche perché non tutti gli uffici comunali verranno e potranno essere “allocati” presso Palazzo Bianchi. E poi come negare il fatto che, l’amministrazione Geraci così come quelle precedenti si stiano determinando spostando, per ovvie ragioni, molti uffici comunali allo Scalo dove l’Ente ha già, di sua proprietà, una palazzina nei pressi dell’Autorparco, un altro palazzo di fronte dove l’ex sindaco Straface ha destinato e ottenuto il finanziamento per farvi un ostello della gioventù ( altra strampalata idea amministrativa) e l’edificio dell’ex Zagara.
E allora ecco che i mali di Corigliano vengono da lontano. Così come i problemi di bilancio non vengono dalle nuvole o chissà da quale nemico, semplicemente hanno luogo e trovano consistenza nelle scelte sbagliate del passato. E allora perché… si è speso tutto questo danaro in maniera così sciatta?