Nessuna amministrazione, nessun sindaco ha avuto il coraggio di incidere sull’operato di società concessionarie per la riscossione dei tributi da parte del comune: Gestor ieri, Soget oggi, artefici insieme al Comune di vessazioni ed estorsioni nei confronti di tante famiglie ridotte ormai in povertà.
Mai sindaco, o assessore comunale ha adottato politiche mirate a scovare la enorme evasione fiscale dei tributi o l’abusivismo edilizio, nessuno ha mai contemplato la revisione catastale del patrimonio comunale e di quello privato, al contrario, qualche sindaco, non sapendo fare altro è stato bravo solo ad imporre alle famiglie del centro storico una tassa sulla ”depurazione” assolutamente illegale. Ormai la mala politica coriglianese è diventata l’ombra che accompagna la nostra vita, l’inettitudine e il pressapochismo dei nostri politicanti, hanno gettato la città in una profonda crisi di identità sociale e culturale che rivela la inutilità di costoro che ancora oggi, nonostante proclami come: un sindaco del popolo e per il popolo, continuano a non essere credibili agli occhi della gente. Nonostante ciò continuano a non attribuirsi alcuna colpa . Altri, con tanta faccia tosta, dicono di essere stati distratti da noi, dimenticando di essersi comportati da perfetti sconosciuti nei confronti del territorio quando erano al Parlamento nazionale, votando leggi ad personam. Oggi, si arrampicano sugli specchi, pretendendo il consenso e il rispetto e farci credere che loro non sono i responsabili del declino di questa città. La ricerca della felicità, della giustizia, dell’equità, del progresso e della riscossa devono passare per forza da quella scintilla capace di ridare speranza a chi vive nella miseria e nella disperazione. Nessun politico coriglianese o calabrese ”a parte per gli interessi personali” ha lottato mai per il bene del territorio, né tanto meno è stato capace di intercettare i bisogni e le verità. Con questa classe politica determinata a distruggere, a meno che non giunga un miracolo o una peste, la città avrà poche possibilità di rimettersi su, ci ritroveremo ancora una volta un ente comunale pieno di personaggi espressione dei partiti, destra e sinistra a continuare la solita manfrina, la solita ammucchiata, la solita politica ruffiana, a proteggersi l’un l’altro, rivivremo i soliti paradossi da quarant’anni e non ci sarà niente da ridere, alla fine sarà responsabilità di tutti poiché non ci sarà più prospettiva per una nuova rigenerazione e persone che si rendano partecipi di un rischio. Bisogna trovare il coraggio, “fregandosene di chi ci taccia per populisti e demagoghi” di rifiutare la stessa e noiosa storia, basta assistere passivamente allo scempio politico. Essere presenti, agire, non condonare niente ai politici poiché è un lusso che non ci possiamo permettere, scegliere senza rabbia, scegliere chi ci assomiglia di più, essere convinti per chi andiamo a votare perché non è giusto che Corigliano non abbia futuro, diritti, voglia di cambiare la sua vita. Anche per questo, il voto di fine febbraio e in particolare quello di maggio sono importanti, perché può darsi che ci sarà posto per persone indipendenti, brave, oneste e non leader politici. La casta politica coriglianese, pur sapendo che non c’è crescita, né stile di vita in città, non contempla i poveracci tra i loro programmi perché anche il Partito Democratico, nel momento in cui ha imbarcato sul suo carro gli ex democristiani ha voltato le spalle ai lavoratori, divenendo un partito ibrido, succube, figlio adottivo timido e reverenziale di Silvio Berlusconi e del centro destra. Tutto il vertice del PD locale, pur di governare è disposto a risuscitare alleanze anche con chi ha le colpe maggiore del disastro. Vedi i governi DC- PSI ed altri. Ci chiediamo perché dovremmo continuare a dare fiducia a questo ingombrante squadrone politico sia di destra che di sinistra che presuntuosamente è già in sella per riconquistare il potere e gestirlo poi come tutti sappiamo. Basta ad alleanze politiche di comodo con il solo fine di governare a tutti i costi per sopravvivere e non rimanere fuori dai giochi, un no secco a chi ha spinto la città verso il baratro, un no appassionato a quegli imprenditori che vendono fumo volendoci far credere che solo loro e le loro ricette sono credibili. Basta a quei politici che vogliono che a pagare siano sempre i soliti: Pensionati e lavoratori, a differenza di amministratori ed altri che hanno evaso ed evadono tuttora i tributi facendola franca comunque, anche quando hanno costruito mansarde, attici abusivi, impossessatosi di marciapiede pubblico, costruito su argini di torrenti, deviandoli o allacciandosi abusivamente alla rete idrica, non pagando i tributi. Mandiamoli a casa tutti per avere più autobus che accompagnano i bambini a scuola, più servizi sociali vicini ai più bisognosi, una biblioteca comunale funzionante e attrezzata, asili nido a prezzi accessibili, più verde pubblico. Riqualificare gli uffici, in particolare l’avvocatura del comune e quello dei tributi, dandogli potere gestionale per la riscossione, chiamare alle loro responsabilità verso il Comune quei funzionari politicizzati. Infine, se è il caso, rivedere i contratti che il Comune a suo tempo stipulò con la società titolare alla riscossione ecc.
Per il Movimento Centro Storico: Un progetto per non morire.
Luzzi Giorgio