“Non c’è via più sicura per evadere dal mondo, che l’arte; ma non c’è legame più sicuro con esso che l’arte.”
Johann Wolfgang Goethe
Non credo vi sia miglior modo di rappresentare quanto accaduto ieri in consiglio comunale se non attraverso l’Arte. E non saprei davvero trovare altro artista al di fuori di Francisco Goya che possa ben spiegare tale fatto con l’opera qui riportata, un’incisione ad acquaforte : “Il sonno della ragione genera mostri”. Deve certo il Sindaco Giuseppe Geraci possedere qualche potere ipnotico per esser riuscito a trascinare un intero consiglio comunale (ad eccezione di Ciccio Sapia e dell’assente Giorgio Aversente), e far cadere in questo sonno profondo l’intera città di Corigliano,
senza peraltro che “don Giuseppe”, con grande maestria, abbia, ieri, proferito parola in merito allo stallo in cui- noi tutti- ci siamo venuti a trovare .Questo modus operandi non gioverà al territorio ma – ecco il mostro generato- salverà l’apparenza dei consiglieri comunali presenti al consesso civico. Perché – mi chiedevo ieri- questi scalmanati consiglieri continuano a chiedere una differenziata come contropartita allo scempio che si sta prospettando se da anni non viene fatta, pur pagandola, e da sempre richiesta a gran voce dai cittadini, quale servizio annesso alla raccolta rifiuti? Peraltro la Regione si è guardata bene dall’ omettere una cosa del genere ponendola, difatti, ben in evidenza nel bando – appalto tecnico-. quale unica possibilità per sanare lo stato di emergenza. Come,quindi, non capire dopo 16 anni di promesse mai mantenute che le due cose sono strettamente collegate e che dunque la differenziata non verrà avviata, non tanto perché i cittadini siano degli inetti, ma al contrario perché farla non conviene in termini politici. Se ne riparlerà di rifiuto differenziato quando finiranno tutti i finanziamenti della comunità europea, per poi nuovamente richiedere uno stato di deficit nella raccolta dei rifiuti per scopi strettamente speculativi ed illegali: mafiosi. E tutto ricomincerà da capo! Mi chiedevo, ancora, ieri, .come non interrogarsi su quanto già accaduto a Cotrica ( Sindaco Geraci) sull’ insabbiato disastro ambientale ? E come rispondere quando poi bonificare questi siti ha dei costi assurdi non solo in termini economici ma ambientali. Non si può, quindi, che affermare con assoluta certezza che questi consiglieri comunali sono perfettamente inadeguati a piegare la volontà dispotica di un Dima o anche solo del vetusto Geraci. Perché la questione non è differenziare il rifiuto ma catalogare questi due signori come banditi ambientali per le responsabilità gravissime che si assumeranno nel caso dovesse accadere quanto in bando è stato volutamente lasciato sottintendere. E cioè che nonostante il porto non abbia alcun collaudo e che dunque non risponde a requisiti di sicurezza come per legge si va in deroga oltre che sui rifiuti tal quali anche su norme tecniche ,così disattendendole. In questo il Sindaco ha precise responsabilità tanto quanto l’onorevole Dima! E basterà realizzare, per capire quanto già si sapeva , che il delicato passaggio di consegna della conclusa emergenza ambientale in Calabria con ordinanza di Protezione civile nazionale n- 57 del 14 marzo 2013 e dunque la fine del commissariamento coincide con l’ingresso in Regione del coriglianese Giovanni Dima, nominato nell’ aprile 2013 sottosegretario e factotum di Scopelliti con delega, guarda caso, proprio alla protezione civile. Cos’altro dire in merito se non che questo luogo, da sempre decantato dai più grandi illuminati della storia, da Erodoto a Lenormant, è stato ridotto dai roboandi silenzi di Geraci e dall’ ecoballe di Giovanni Dima ad un luogo infernale dove la verde argilla con riflessi viola di Leonida Repaci presto verrà scambiata per una latrina a fronte di qualche assunzione e clientele elettorali. Non sarò tenero con questi due signori nè ora nè dopo questa mia. A Geraci dico che non è certo d’ esempio per le generazioni future e ,difatti, il frutto non cade mai lontano dall’albero. E volutamente ometto nel merito questioni che presto verranno rese pubbliche con documentazioni a fronte . Al signor Giovanni Dima invece va l’invito mio personale di smetterla di usare questo territorio come carta igienica. Infine, invito questa città a svegliarsi ed ai giornalisti di non farsi imbavagliare per qualche solita promessa di sopravvivenza alla cannula del gas, alla magistratura di verificare quanto sta accadendo in ambito ambientale ed amministrativo nella Città che ha dato i natali al più grande giurista del novecento: Costantino Mortati.
Alfonso Caravetta