La maggioranza che sostiene il sindaco Geraci sarebbe «estremamente compatta» e ad essa si sommano le minoranze ormai senza peso e ruolo politico
Che tipo di “movimenti” politici stanno avvenendo nel municipio di Corigliano Calabro?
Le indiscrezioni si sommano alle indiscrezioni.
Già. Perché non sarebbe mica poi tanto vero, secondo alcuni beneinformati appartenenti agli ambienti della maggioranza civica ispirata al centrodestra che sostiene il sindaco Giuseppe Geraci, che il gruppo dei sei consiglieri comunali “vicini” al sottosegretario regionale Giovanni Dima si starebbero affrancando dall’“ombra” di quest’ultimo. Anzi. Dima non avrebbe “traditori” dietro di sé.
E in municipio vi sarebbe più di qualcuno “retoricamente” curioso di sapere chi e perché farebbe circolare “ad arte” certe indiscrezioni.
Secondo costoro, infatti, la maggioranza-Geraci uscita dalle elezioni comunali di poco più d’un anno fa sarebbe «estremamente compatta» a dispetto dell’allargamento di tipo “bulgaro” che ha visto – sotto la regìa politica del capogruppo dell’Unione di Centro, Cataldo Russo – il coinvolgimento delle minoranze consiliari in nome della «responsabilità» verso i gravissimi problemi, soprattutto quelli di natura finanziaria, che da tempo ormai attanagliano la città jonica.
Ed è proprio sui problemi di natura finanziaria dell’ente che il supporto d’un «occhio in Regione», quale quello di Dima appunto, si sarebbe rivelato in questi quindici mesi d’amministrazione Geraci di grande aiuto per il primo cittadino e la sua compagine nel reperire risorse necessarie al completamento di opere pubbliche dai cantieri fermi ed alla programmazione di nuove.
Questo ci svelano e ci rivelano oggi gli ambienti di centrodestra vicini a Geraci e grati alle attenzioni politiche di Dima verso le esigenze della sua amministrazione.
L’approssimarsi delle scadenze elettorali, in particolare quella per il rinnovo – e in “chiave nuova” – del Consiglio Provinciale, in queste settimane sta ovviamente alimentando le personali ambizioni politiche di tutti i consiglieri comunali, a cominciare da quelli della maggioranza civica di centrodestra che sostiene il primo cittadino coriglianese.
E può succedere che nella maggioranza consiliare – che ha indicato proprio il sindaco Geraci quale candidato alla presidenza della Provincia – siano potute scaturire “gelosie” tra i consiglieri politicamente vicini allo stesso primo cittadino e quelli della cosiddetta “area Dima” nell’accarezzabile prospettiva da parte di tutti di sedere nel nuovo Consiglio provinciale.
A perdere “peso” e “ruolo politico”, nell’intera partita, sono proprio le minoranze consiliari – Partito Democratico, Unione di Centro, Forza Italia, Movimento Cinque Stelle ed un paio di liste civiche – incapaci di rivestire il loro naturale ruolo di “oppositrici” d’eventuali scelte amministrative non condivisibili, tanto da “sposare” l’intera linea amministrativa del sindaco Geraci in nome della cosiddetta «responsabilità»: parola dietro la quale si (mal)celano le croniche deficienze di proposte alternative alle ricette amministrative del sindaco Geraci e della sua autosufficiente maggioranza consiliare scaturita dalle ultime elezioni.