Tutto quello che in questi giorni, settimane e mesi si affaccia al nostro cospetto di cittadini di Corigliano Calabro, a iniziare dal qualunquismo, dal pressapochismo, dall’inettitudine, che muovono e animano l’agire politico e istituzionale, dell’On. Sindaco Giuseppe Geraci, è qualcosa che rompe quello che doveva essere il disinganno e ci restituisce alla triste realtà, di una Città maltrattata e calpestata nella sua democrazia.
I problemi sono quelli di sempre e tutti sul tappeto irrisolti e sempre, allo stesso modo, più attanaglianti e asfissianti per la vivibilità di questo territorio. I rifiuti, il degrado ambientale, l’abbandono delle periferie, la macchina burocratica che non viene ben “indirizzata” risultando goffa e confusa nell’espletamento delle proprie funzioni e nell’erogazione dei “services”, la mancata pianificazione e programmazione, a lungo termine, degli interventi da seguire e porre in essere, sono tutte queste e tante e molte altre e di più, cose e problematiche che i cittadini vivono oggigiorno sulla propria pelle: come routine, come male perpetuo dal quale non può cercare riparo.
Che dire poi degli atti comunali, concepiti e deliberati senza alcun rigore di principio etico, senza alcuna “ratio amministrativa”, senza seguire quella logica che permette di trovare un punto di contatto nel rapporto tra problema- prospettiva-soluzione dell’intervento-problema specifico da affrontare.
Solo protagonismo del Sindaco, tipico di chi si atteggia da mentore assoluto, di chi è arroccato nel proprio mondo che, quasi sempre, ahimè, non è lo stesso mondo che vive il resto della comunità. Intanto lo stesso sindaco Geraci, viene accusato, da più parti politiche, e non per ultimo da qualche settore della società civile, di vivacchiare a spese della città, di stringere discutibili se non detestabili sinergie regionali che hanno trovato l’emblema del loro significato in quella definizione critica che passa sotto il “nome” di NEPOTISMO (come qualche testata regionale nelle settimane scorse ha dettagliatamente riportato). Per il resto, queste sinergie hanno prodotto per il benessere di questo territorio solo uno sciagurato “Bando” sullo smaltimento dei rifiuti che, se venisse applicato, vedrebbe compromessa non solo la salute e la qualità della vita della gente di questo posto ma il futuro dei cittadini, della storia e dell’esistenza di Corigliano e del suo hinterland. Altro che le passerelle con la fascia tricolore, che servono solo a confodere e disorientare l’opinione pubblica, alle quali il sindaco ci ha abituati in questo primo anno di nuova consiliatura.
Ma l’amara realtà è questa. Corigliano ha poca fortuna con i suoi amministratori… Geraci doveva essere la persona giusta al posto giusto, il sindaco tanto aspettato e quasi agognato, ma, in realtà, è l’ennesimo che si trova a passare di là…
Oltre quel perbenismo di facciata, oltre a quel principio pronunciato quasi in maniera solenne c’è il vuoto, il nulla di una mancanza amministrativa, di una superficialità culturale, di un egoismo assordante, che ha connotato questo primo anno di Amministrazione-Geraci.
Per non parlare poi della poca trasparenza che aleggia nel Palazzo. Avete mai, cari cittadini, potuto seguire un consiglio comunale, abbiamo mai potuto ascoltare un dibattito all’interno del Consiglio comunale? Mai. E perché? Ve lo siete mai chiesto? E allora pensateci sopra un attimo e chiedetevelo; la risposta non tarderà ad arrivare, in fondo è già così chiara…