Siamo alla fine di agosto del 1990 si prepara l’omicidio di Mario Mirabile. Il pentito Antonio Cicciù racconta al pm Salvatore Curcio le fasi che precedettero l’agguato. Dal racconto emerge la necessità, da parte del “locale” di Corigliano, di far prendere perfetta conoscenza al gruppo di fuoco dei luoghi frequentati da Mirabile e soprattutto fisicamente chi era il cognato dell’ex boss Cirillo, questo perché, il Cicciù e gli altri due componenti il gruppo che poi dovrà portare a termine l’esecuzione, non lo conoscevano affatto. Così il boss Santo Carelli incarica Pierino Marinaro di tenere i contatti con i cariatesi per effettuare i necessari sopralluoghi. La base logistica del gruppo di fuoco viene stabilità sul lungomare di Schiavonea.
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