“ Stò imparando il distacco….un’esperienza di grande grazia….non mi ribello ed ho abbracciato la sua passione….non ho nessuna pretesa e non cerco altro se non il bene della Chiesa, del Papa, dei Vescovi, del Clero, dei nostri sacerdoti…per la santità del popolo di Dio….e sono contento” ( Don Emilio ).
Parole struggenti, le ultime scritte nel suo diario. Parole che testimoniano la grande Fede incrollabile che lo ha accompagnato e sostenuto anche nella sofferenza.
Ad un anno dalla sua scomparsa, le parrocchie di Thurio e Apollinara, dove egli amministrò sette anni del suo sacerdozio, lo ricorderanno con una messa in suffragio alla sua anima. Sarà celebrata alle 09.30 di domenica 24 aprile, nella chiesa di S. Telesforo, presso la comunità di Thurio. Ad officiarla sarà il parroco Don Cosimo Galizia, sacerdote della stessa, nonché amico fraterno del compianto prete di Mandatoriccio, il cui ricordo è ancora indelebile nel cuore di chi lo ha conosciuto e amato in vita. Sarà presente la famiglia di Don Emilio, i suoi ragazzi e tutti i fedeli che negli anni avevano imparato a conoscere e apprezzare il giovane sacerdote. Don Cosimo celebrerà la messa ricordando che – “ I morti percepiscono la luce della vera spiritualità. La cosa più bella che possiamo fare per loro è pregare con preghiere che abbiano un vero contenuto spirituale”. In queste due parrocchie, egli ebbe modo di dire tra le lacrime, durante l’ultimo incontro avuto con i suoi fedeli, di “ Aver trascorso gli anni più belli della mia vita”. Quello fu il suo congedo dai parrocchiani e dalla vita stessa. Il suo ultimo saluto prima che la malattia ne reclamasse il corpo. Don Emilio non avrebbe voluto che si cambiasse tono di voce, parlando di lui, né che si assumesse un’aria solenne o triste. Avrebbe sicuramente voluto che si continuasse a ridere soprattutto di quelle piccole cose che tanto gli piacevano quando ancora era tra i “suoi ragazzi”. Ed è così che la comunità lo ricorderà: allegro, solare, leale. I suoi pensieri, la sua risata e i suoi consigli, non sono svaniti. Sono solo fuori dalla nostra vista. Ai suoi ragazzi e a tutti coloro che lo conobbero e amarono in vita, egli ha regalato in questo anno, la percezione della sua presenza. Verrà ricordato il suo percorso di uomo e sacerdote, che ha saputo accostare i bambini e i giovani alla Fede, con saggezza e semplicità; che anche nella malattia ha saputo filtrare il dolore con l’affetto, mitigando la sofferenza col sorriso, ricordando a tutti che la morte e il distacco non spezzano la comunione in Cristo. Sapeva riempire la testa di punti interrogativi, proponeva le sue risposte ma lasciava tutti liberi di commettere i propri errori. Così verrà ricordato, senza altra etichetta. “Nessuno muore sulla terra finchè vive nel cuore di chi resta”.
Nel congedo finale, Don Cosimo benedirà il pane offerto dalla Comunità, in onore di Don Emilio. Verrà distribuito a tutti i presenti, a testimonianza di uno di quei gesti di grande fratellanza che lui tanto predicava.
Scritto da Maria La Grotta