Gentilissimo signor Sindaco,
se ancora la Città di Corigliano Rossano nutriva qualche dubbio sul suo già deplorevole modo con il quale ha rinunciato, sin dal suo insediamento, alla unificazione delle due aree urbane di Corigliano e Rossano, ebbene oggi lei ha completato, con grande e deprecabile noncuranza, tale sua inadeguatezza amministrativa.
Mi rivolgo a Lei perché è Lei che, ad oggi, rappresenta la Città ma, mi creda, il mio intervento è rivolto a tutti i Cittadini di Corigliano e Rossano e, se mi permette, in particolare ai miei concittadini di Corigliano.
Cari miei concittadini da giorni la nostra Città, per come nei tanti decenni trascorsi, è in festa in onere del nostro amato protettore San Francesco di Paola.
Una festa che ha poco di folcloristico e di apparenza ma che riveste un profondo senso religioso, di affetto e di appartenenza che il popolo tutto di Corigliano creò per ringraziare il nostro amato Santo Paolano per aver difeso la città e i suoi abitanti Coriglianesi dal terribile terremoto del lontano 1836.
In quell’evento calamitoso, che tanti danni e vittime provocò sul territorio circostante a Corigliano, per come riferiva il compianto Rocco Benvenuto: ” …a Corigliano non si ebbero a deplorare vittime ma solo qualche ferito…e in tutto ciò i Coriglianese videro l’intervento del loro Santo Patrone stabilendo di ricordare l’avvenimento con la festa di ringraziamento del 25 aprile”.
Anche la vicina Rossano, nella notte tra il del 24 e il 25 aprile, rivive il ricordo di quel tragico terremoto attraverso la bella e lodevole iniziativa dei “Fuochi di San Marco”, manifestazione di popolo che, comunque, ha poco di religioso se non essere una coreografica e folcloristica festa, dove i rioni si riuniscono banchettando attorno ad un falò.
Un Sindaco attento avrebbe dovuto memorizzare alla sua Città tali importanti eventi, concomitanti sulle due diverse aree urbane, con lo scopo di farne non solo condiviso motivo di festa, questo anche al fine di favorire quel processo unificante che tanto malamente ha gestito, in questi anni, il Sindaco Stasi.
Ed invece cosa fa il signor Sindaco Stasi?
Il Sindaco Stasi pubblica, sul sito istituzionale del Comune della “NOSTRA” Città unica Corigliano – Rossano tre, dico TRE, pagine per rappresentare il dettagliato programma per i “Fuochi di San Marco” dimenticandosi, cari concittadini di Corigliano, di condividere anche l’evento Religioso che oggi viviamo a Corigliano, cioè la festa a San Francesco, forse anche perché Corigliano, per lui e per la sua Amministrazione, è sempre stata vista e considerata una frazione di Rossano!!!
Egregio signor Sindaco la informo, perché certo che lei non lo sa, che oggi San Francesco è in giro per le Sue frazioni, non le sue come sindaco ma Le sue intese di San Francesco, e poi questa sera, ricordando l’evento dell’accoglienza a San Francesco quanto venne, nel lontano 1474 per la prima volta in città, per fondare il Santuario e il Convento ancora maestosamente simbolo della Sua “Carità” (non la sua di Sindaco!!!), il popolo di Corigliano festante e con amorevole disordine ma con grande gioia lo riabbraccerà per accompagnarlo nella Sua Chiesa!!!!
Ed il Sindaco?
Il Sindaco incurante di tutto ciò, snobbando la città di Corigliano ma, fondamentalmente, incurante del nostro amore di Coriglianesi verso San Francesco, pubblica sul sito istituzionale della città solo l’organizzazione dei “Fuochi di San Marco”!
Devo esservi sincero, miei cari amici di Corigliano, la cosa mi ha terribilmente turbato per la grande scarsa considerazione che “tale” Sindaco Stasi ha mostrato verso la città ma, ancor più, verso il nostro amato San Francesco!
Egregio signor Sindaco capisco e comprendo le sue difficoltà che, come laico, mostra nel rispetto delle Feste Religiose ma, per noi cittadini di Corigliano, ancor prima di una “festa”, San Francesco rappresenta qualcosa di diverso. Rappresenta la nostra identità anche al di là delle nostre stesse laicità!
Per noi San Francesco è l’amico, il padre verso il quale rivolgere i nostri sguardi, consegnare le nostre miserie d’animo, le nostre pochezze, i nostri errori e i nostri peccati.
Per noi San Francesco va al di là di tutto e di tutti ma senza fanatismi o isterici comportamenti, ma con quel meraviglioso e gioioso disordine con il quale lo aspetteremo, ancora una volta, questa sera all’ingresso della città con la gioia di potere gridare “Ebbiva ru Viecchj” un grido che è un Inno alla Umiltà, all’Amore e alla Carità di questo grande Santo con il quale l’intero popolo di Corigliano ha “vissuto ed ancora vive”!
Ben vengano i “Fuochi di San Marco” nella loro rievocazione storica e di tradizioni ma rispetti anche e non tanto le nostre tradizioni ma la nostra fede verso San Francesco di Paola.
Se fossi in lei ci ripenserei se per davvero sia il caso che si “imbelletti” con la fascia tricolore per accogliere domani San Francesco il quale, mi creda, ama molto poco le apparenze ma, nel Suo cuore, vive quella grande fiamma ardente della sua carità cosa che, in modo davvero deplorevole e irrispettoso, non ha mostrato lei non tanto verso e per la Città, quindi di noi Coriglianesi in particolare, ma verso il nostro Amato San Francesco.
Lettera Firmata