In data odierna è stato presentato alla cittadinanza coriglianese e alla cittadinanza rossanese mediante i social la bozza di stemma municipale che l’assise civica s’appresta varare come stemma ufficiale della città unica,
e ciò dovrebbe significare che in esso sono racchiusi i simboli che rappresentano le due comunità, e sebbene questi elementi siano facilmente identificabili non si può dire che rappresentano l’unità e la parità delle due municipalità soppresse poiché i richiami allo scudo bizantino sono prevalenti rispetto ai richiami allo scudo ausonico.
Nello stemma oggi presentato gli unici richiami allo stemma ausonico sono l’iscrizione latina “Cor Bonum” e l’alzata sovrastata dal cuore con atri e ventricoli, lasciando alla divina provvidenza le cornucopie simbolo di abbondanza, l’antica corona ducale e l’iscrizione “Auxonia Civitas Coriolanensium”, invece i richiami allo stemma rossanese sono molti, quali la forma dello scudo, i rami di palma che lo circondano e le conchiglie e i gigli che ne costituivano il fulcro, e perciò se due più due fra quattro significa che lo stemma rossanese e completamente incluso nel nuovo stemma.
L’aggiunta sovrana delle aggiunte all’araldico scudo è data dall’abbazia del Patire in forma schematizzata, che campeggia visibilmente nella parte alta, che secondo lo statuto comunale è il monumento ove le due culture si uniscono, ma che secondo la teoria antica è un o dei principali monumenti bizantini ubicato nel ex comune di Rossano, e che con Corigliano amministrativamente ha poco da spartire, che poi in contraddizione a quest’ultimo punto la pietà popolare coriglianese venera la vergine Odigitria titolare dell’abbazia è una questione a se che non c’entra con quella dello stemma.
Inoltre, per continuare con la storia, si puntualizza che la Clementina coriglianese e la Dolce di Rossano non sono state proprio prese in considerazione, come specchio delle periferie della città. Pertanto, si auspica che questo stemma non venga approvato poiché è irrispettoso nei confronti della cultura coriglianese, che si vede scippare uno stemma peculiare per sostituirlo con un “arranciatina”!