Chi è nato a Corigliano Calabro, ma il discorso vale anche per villeggianti ed emigrati, ben conosce l’importanza, oserei dire la “sacralità”, ricoperta dalla zona montana locale con i suoi “riti”, in primis quello di “prendere l’acqua”, perché fresca e salubre.
Piana Caruso, Baraccone, Simonetti, Trenta Coste, Giustopago, e via discorrendo, sono località splendide, purtroppo quasi completamente abbandonate dalle istituzioni. La triste conferma la si è avuta anche in questa estate che si avvia alla conclusione.
Sarà, invece, “indimenticabile” per tanti cittadini residenti, nella stagione estiva oppure tutto l’anno, in alcune aree situate nei dintorni di Piana Caruso, tra le quali spicca contrada Trattera. Dimora di alcune famiglie, immersa nel verde, ma assai carente d’acqua in questa torrida estate.
Come testimoniato da alcuni tra gli stessi residenti, l’acqua dai rubinetti delle abitazioni sgorga solo in alcune ore della giornata, soprattutto andando via nel pomeriggio. Disagi e difficoltà sono quindi facilmente comprensibili per i diretti interessati, tutti cittadini che pagano regolarmente le tasse.
Se un tempo, quindi, si “saliva” presso la Montagna di Corigliano coi “bidoni” per fare scorte del prezioso liquido, oggi, invece, molti devono recarsi altrove per farne adeguato “rifornimento”. L’auspicio, pertanto, è che si possano alleviare tali problematiche almeno negli anni futuri, assicurando stagioni estive all’insegna della regolare erogazione d’acqua in tutte le case.
FABIO PISTOIA