Mi sollecitava molto spesso articoli, ma giammai per tessere le sue lodi, bensì per elogiare esclusivamente le numerose bellezze e risorse della “sua” Corigliano, il luogo nel quale era nato e cresciuto e dove continuava, con orgoglio, a vivere.
Quella stessa Corigliano per la quale non si rassegnò mai al degrado e all’incuria, formulando continuamente alle istituzioni numerose proposte per il riscatto sociale ed economico, quasi sempre purtroppo lasciate cadere nel vuoto.
La scomparsa di “Mastro Pietro” Meligeni, imprenditore illuminato e uomo dal profondo senso civico, animato da spirito di solidarietà e amore per la collettività, lascia un grande vuoto in quanti lo hanno conosciuto e stimato. Ricordo ancora perfettamente allorquando partecipai, nel 2008, alla manifestazione da lui promossa nel Salone degli Specchi del Castello Ducale (nella foto di Gaetano Gianzi), dedicata ai Sindaci della città e mirata a rinsaldare il rapporto, e ancora una volta il mai sopito orgoglio, con la “sua” Corigliano.
Quante idee aveva per il territorio comunale, quanti articoli per illustrare progetti per il recupero e la valorizzazione della zona montana e per facilitare i collegamenti tra e per Corigliano e il resto della Calabria e dell’Italia, quanta volontà di spendersi in prima persona, non lesinando tempo, energie e finanche risorse economiche. Come non ricordare il suo forte impegno civico accanto ad un altro grande ed illustre concittadino, il Commendatore Giorgio Aversente, per cambiare le sorti della terra natia?
Tanto ci sarebbe da scrivere e ricordare, perché è stato un uomo probo, lungimirante, capace di andare oltre l’interesse personale per abbracciare una visione collettiva e finalizzata al miglioramento delle condizioni di vita comune. Un pubblico plauso ed un sincero ringraziamento, per il suo esempio, a “Mastro Pietro” Meligeni, cittadino innamorato e dal cuore generoso.
Fabio Pistoia