“Da troppi anni i nostri concittadini sono costretti a pagare l’Imposta Municipale Propria per un importo di gran lunga superiore al valore dei propri immobili a causa di un mancato aggiornamento delle rendite catastali. È inaccettabile che la dirigenza del nostro ex Comune di Corigliano Calabro abbia accettato passivamente l’imposizione ministeriale di quasi 30 anni fa dei valori catastali cosi alti e non abbia mai provveduto ad assumere alcuna iniziativa per chiedere l’allineamento delle rendite catastali dell’ex Comune di Corigliano Calabro almeno ai più vicini comuni di Cassano allo Ionio e Rossano”. È quanto afferma Manuel Basile, responsabile zonale Unsic.
“Tale situazione è ancora più intollerabile, oggi, se pensiamo che i nostri concittadini dell’area urbana di Rossano godono di una classificazione aggiornata del valore catastali dei fabbricati. Come può – si chiede Basile – un immobile sito nell’area urbana di Rossano alla Via Sibari (nel centro di Rossano), categoria A/3 classe 3, consistenza 4,5 vani avere una rendita catastale di 127,82, mentre un appartamento sito in Corigliano Calabro alla contrada Boscarello (zona periferica e addirittura priva di un costante servizio di illuminazione), categoria A/3 classe 3, consistenza 4 vani, avere una rendita di 227,24? Occorre immediatamente effettuare, anche per l’area urbana di Corigliano, un classamento degli immobili. Ci facciamo portavoce di tutti i nostri iscritti che, nonostante il generale clima di sfiducia, continuano a confidare in una risposta delle istituzioni. In tale direzione, nei prossimi giorni, protocolleremo una formale richiesta – conclude Basile – affinché il Sindaco, a stretto giro, organizzi un apposito tavolo tematico dedicato a tale problematica in modo da attivare tutte le procedure necessarie per procedere all’aggiornamento del valore catastale degli immobili dell’area urbana di Corigliano”.
Fabio Pistoia