Tra i compiti chiamati ad assolvere dalla futura Amministrazione comunale vi è certamente quello afferente lo stato di salute nel quale versano gli Archivi dello Stato civile e anagrafici dell’area urbana di Corigliano. Emblematico, a tal proposito, il recente appello mosso dal professore Giovanni Scorzafave, stimato cultore di storia locale, ai candidati a Sindaco: “Non buttiamo al vento dell’oblio la memoria dei nostri padri.
Mi riferisco al cattivo stato di conservazione degli Archivi dello stato civile del Comune di Corigliano Calabro, in particolare a quelli di via XXIV Maggio n. 2: libroni pesanti incastrati tra di loro nelle scaffalature metalliche non idonee. È una vera impresa – scrive Scorzafave – per le gentilissime impiegate di tale ufficio, per come sono messi, prenderli; poi, risistemarli è ancora più difficile. Molto più grave è invece, oltre a qualche cassetto che non si apre più per consultare le sopravvissute schede anagrafiche dei nostri padri, lo stato precario in cui versano gli archivi anagrafici: fogli scollati, pagine mancanti e altre parzialmente illeggibili”.
Il professore Scorzafave, altamente competente in materia, si era già proposto gratuitamente ai precedenti amministratori per tale nobile causa, ma purtoppo la sua disinteressata disponibilità è rimasta inascoltata. Bisognerebbe invece attingere alla sua figura e alla sua esperienza per evitare che il tempo della memoria vada perduto, promuovendo la digitalizzazione dei dati presenti in questi “libroni”, riportandoli su semplici fogli di Excel e consegnando alle nuove generazioni le memorie dei loro padri.
Fabio Pistoia