Dopo 8 anni di commissariamento da parte del Governo nazionale e 9 anni di piano di rientro dal debito sanitario, la Calabria è ancora al di sotto della soglia minima dei livelli essenziali di assistenza. I servizi territoriali sono notevolmente indeboliti e ridotti ai minimi termini, le strutture pubbliche sono fatiscenti, il personale ridotto e tutto ciò è l’ennesima conferma di una situazione non più tollerabile in cui versa la sanità calabrese.
La Calabria è una Regione che costringe ogni anno migliaia di cittadini calabresi a dover emigrare per ricevere cure adeguate e la migrazione per le cure pesa più di 300 milioni di euro che, invece, potrebbero essere utilizzati per potenziare le nostre strutture e creare nuovi posti di lavoro. Le strutture sanitarie private accreditate in Calabria svolgono ruolo fondamentale perché vanno a garantire servizi che sono tristemente carenti all’interno delle strutture pubbliche e in alcuni casi non vengono garantite con liste di attesa infinite e mancanza di prestazioni. Parliamo di Laboratori analisi, studi di fisiokinesiterapia, medici che visitano in convenzione, strutture che erogano esami di diagnostica per immagine che saranno costretti a rifiutare i pazienti a causa delle scelte economiche compiute dal commissario ad acta Massimo Scura. Sotto accusa alcuni provvedimenti, in particolare quelli che hanno ridotto da 12 a 7 il fabbisogno di prestazioni di specialistica ambulatoriale per abitanti e attuato uno spostamento di fondi verso altri settori, atti che cancellano il lavoro di prevenzione delle nostre strutture calabresi. L’offerta sanitaria calabrese è ormai completamente allo sfascio per cui speriamo nell’insediamento di un tavolo tecnico che possa affrontare e risolvere la grave situazione che si è venuta a determinare e che mette in pericolo l’assistenza sanitaria in Calabria, centinaia di posti di lavoro, l’esistenza stessa di numerose strutture. Noi come Idm insisteremo affinchè la sanità in Calabria non sia più il fanalino di coda d’Italia e affinchè la giunta regionale fermi gli abusi di Scura e si impegni a garantire a tutte le strutture gli investimenti necessari per continuare ad erogare un servizio di qualità.
Anna Muraca
Gruppo IdM Corigliano.