Gentile Monica Cirinnà,
l’approvazione del ddl che porta il Suo nome, con lo stralcio dell’obbligo di fedeltà, mi ha procurato in queste ore alcune sensazioni proustiane. Mi è tornato in mente il sapore di quando, molti anni fa, mi fu impedito di donare il sangue in quanto gay: era vietato poiché noi omosessuali eravamo considerati per natura promiscui, maggiormente a rischio di infezione, intrinsecamente puttane. Oggi quell’insulto sessista ha finalmente, grazie a Lei, una traduzione legislativa che nei fatti nega il diritto delle persone omosessuali ad essere famiglia,
di più, nega l’aspirazione stessa ad un’affettività affrancata dall’immaginario degli incontri furtivi nei pisciatoi, descritti nei versi dolenti di Sandro Penna. Oggi il ghetto affettivo è sancito ed è inutile raccontarsi che è un primo passo: se prima c’era il dubbio, il vuoto legislativo, oggi per il nostro Paese siamo ufficialmente meno cittadini degli altri. Tuttavia al di là della dimensione esistenziale che evidentemente non La riguarda, sarebbe il caso di considerare la reale portata politica di quello che è accaduto in Parlamento.
Ho iniziato queste poche righe con la parola “gentile”. Gentile non è –Crusca permettendo– soltanto un aggettivo, è anche un cognome che chi come me vive in Calabria conosce bene. La nomina di Tonino Gentile dell’NCD a sottosegretario del governo che Lei sostiene, solo qualche mese fa aveva suscitato una tale indignazione in rete da determinare l’immediato passo indietro (si ricorda l’hashtag #siagentile?) Oggi non fa più scandalo e la rete dedica ad altri il fantomatico quarto d’ora di celebrità, senza porre l’attenzione sul significato reale del rinnovato accordo tra PD ed NCD. Basterebbe guardare i risultati elettorali di quest’ultimo per farsi un’idea più chiara: a fronte di percentuali nazionali ridicole, ci sono alcune aree dove l’NCD fa il pieno di voti, o meglio, dove un numero ristretto di candidati porta valanghe di voti al partito di Angelino Alfano. Leggere i nomi e la storia di questi candidati rende assolutamente perspicuo di quali istanze e interessi siano portatori.
Anche Lei, cavalcando brevemente la questione dei diritti, ha avuto il suo quarto d’ora di celebrità: una storia politica di puntuale e costante insignificanza come la Sua è diventata in breve un trending topic. Stia tranquilla: durerà poco. Resteranno forse i like, che tutti ci dimentichiamo di togliere, salvo poi chiederci com’è che avevamo messo “Mi piace” a una macelleria di Codroipo o a un concorrente scartato da X-Factor.
Il fatto politico, per concludere, è banalmente il seguente: Lei è stata chiamata ad una operazione di maquillage. Forse è stata scelta in quanto donna, per questioni di ruolo di genere, in mancanza di un make-up artist maschio omosessuale; forse Lei è intellettualmente onesta e politicamente poco attrezzata; forse Scalfarotto aveva perso mordente. Qualcuno serviva per portare a casa l’ennesima legge inutile e pasticciata che consentirà al governo di prendersi il merito di avere fatto, laddove i predecessori hanno fallito. Quello che accadrà, per intenderci, con l’annunciata inaugurazione della Salerno-Reggio Calabria: un hashtag e un nastro da tagliare in qualche modo si trovano!
Rimane la vita, che è sempre più avanti e più vera, diceva Pasolini: “Ciò che viviamo esistenzialmente è mille volte più avanzato di ciò che viviamo consapevolmente.”
Sergio Paciolla – Sel Sinistra Italiana Corigliano Calabro
Componente Assemblea Regionale Sel Sinistra Italiana