Forse molti amici che leggono il blog si ritroveranno in questo “mio” personalissimo ricordo. Nel lontano Dicembre del 1983 ebbi l’idea di scrivere una piccola “commedietta” rappresentata poi, con lo stile delle ombre cinesi, all’interno di diverse Chiese della nostra Città. Il ricordo mi porta a Mimì, al caro “Camion” a Gianfranco e tanti altri ancora.
L’idea mi venne leggendo un libro di mons. Bronzato,
“Vangeli Scomodi”.
Perché ricordo quella meravigliosa esperienza di “gruppo” ?
Forse perché ritengo, a distanza di tanti lustri, poco sia cambiato rispetto a quanto si voleva allora comunicare!
Nella sostanza si raccontava di un Giuseppe e di una Maria indaffarati a preparare i “bagagli” perchè era giunto il momento di doversi spostare sulla terra dove, da li a poco, in una piccola grotta di Betlemme doveva venire alla Luce il loro figlioletto Gesù.
Ma, nonostante i loro ripetuti richiami, il loro figlioletto Gesù, quell’anno, non ne voleva sapere di “scendere” sulla terra, quindi di ripetere quella natività che andava avanti da millenni.
Infatti Lui sosteneva che non aveva senso fargli prendere tutto quel freddo, scomodare “cori” di Angeli, greggi ed armenti per nascere in una notte dove, più che essere illuminata dalla Sua Luce, veniva illuminata da fuochi pirotecnici e le melodie angeliche “coperte” dai botti delle bottiglie di champagne…..!!!!
Va bè, poi ci fu tutto un seguito, che è inutile riprendere, per cui riporto solo che, alla fine, Lui, fu di nuovo convinto da Giuseppe e Maria a venire ad “abitare” in mezzo a noi… “il Verbo si fece carne”!
Mi sono permesso di richiamare questa mia memoria perché, senza voler fare lo storico, mi piacerebbe che si ricordasse come nacque effettivamente il Natale! Il Natale, succintamente, si ricorda che nacque, Cristianamente, in contrapposizione alla Festa Pagana del Sole.
In altri termini si stabilì quella notte, compresa tra il 24 e il 25 Dicembre, in quanto in quella notte si riteneva che la luce del giorno superasse il buio delle tenebre, quindi Cristianamente la nostra LUCE veniva a “…a rischiarare le tenebre”!
Bene! Senza dilungarmi altro vorrei fare, partendo proprio da questo punto, una brevissima riflessione.
Per prima cosa ritengo che o tradizione, o storicità o, pur semplicemente FEDE, per noi cristiani il Natale ha un senso ed un significato.
Non sono, perciò, neanche tanto d’accordo quanto qualcuno parla del Natale legandolo ad una cultura o ad una tradizione vecchia, quasi arcaica ed anche “anacronistica” se rapportata all’evoluzione dei tempi o se considerata nel rispetto e nei confronti di chi ha altra storia, altra cultura e, quindi, altro credere o altra religione.
Per noi Cristiani il Natale non è una tradizione da tramandare come tradizione popolare, non è una cultura nella quale mischiare la storia del “grande” evento con gli eventi contemporanei che, per necessaria conseguenza, mutano di continuo il corso della nostra storia e, quindi, dei tempi.
Per noi cristiani tale festa è la festa che materializza la nostra fede nel Dio dell’Amore per cui, nel suo rispetto, noi cristiani non dobbiamo imporre niente a nessuno!
E’ vero, viviamo in una società multietnica formata da razze diverse, usi e costumi diversi e anche religioni diverse.
Ma mi chiedo, se entro in una moschea mi tolgo le scarpe? Senz’altro si, ma non perché sono un musulmano ma perché rispetto gli altri, il loro credere che non è, per loro, certamente una tradizione.
Esempio ne è stato papa Francesco che è entrato a pregare in una Mosche il Dio Universale che, per lui e per noi è DIO!
Ecco allora che nel mutuo accettarsi, nel mutuo dei rispetti generali mi chiedo perché dovrei togliere dalle mie aule scolastiche il Crocefisso?
Perché dovrei privare una scolaresca di una gita artistica per vedere un quadro raffigurante il Cristo?
Perché dovrei privarmi del “mio” Presepe solo perché esiste un obbligo, né mai scritto però e né mai pienamente condivisibile e condividibile, del rispetto dell’altro attraverso la ricerca di una integrazione che, per così come da alcuni voluta, non ha valenza perché priva la mia storia, la mia cultura e, cosa ancor più grave, la mia stessa FEDE, nel suo fondamentale principio che è la TESTIMONIANZA, in nome e per conto di una ipocrisia che vorrebbe l’accettazione dell’altro attraverso la quasi nostra totale negazione!
Sembrerebbe che qui, in Italia, ad integrarsi non debbano essere gli “ospiti” ma dovremmo essere noi. A loro diamo moschee e diritti, per come giusto che sia, come è anche giusto che siano però rispettati i nostri luoghi di Culto, le nostre storie cristiane fatte forse anche di “simboli” ma lasciateceli stare….almeno quelli!
Ed ecco allora che ritorno sulla anacronistica venuta di Gesù Bambino di cui all’inizio.
Ecco allora che, sinceramente e da umile cristiano, mi porrei la domanda se ha ancora senso parlare, ai nostri giorni, della Cristianità del Santo Natale o se invece, in nome di una laicità della quale si fa abbondantemente sfoggio ed uso, ed anche a volte in maniera spropositata, si vuole invece mettere tutto in un calderone nel quale mischiare, in nome di una universalità dei popoli che non esiste e che mai esisterà, ma forse solo in nome e per conto di una globalizzazione economica che stritola pensieri, forme, idee e concetti, anche la nostra stessa cristianità facendoci appiattire su realtà imposte, falsamente realizzate e che, per mancanza di storia e di moralità, valorizzano il discontinuo pensiero di chi, ancora oggi, vorrebbe farci credere che è giusto uccidere e morire in nome di Dio.
Io non so cosa sia effettivamente giusto anche se sono certo del fatto che, in merito al Natale, per me e per noi cristiani il problema non esiste.
Il Presepe non è una tradizione ma, dal ricordo di san Francesco d’Assisi, è la rappresentazione storica di un evento che ha completamente rivoluzionato il mondo, l’uomo e la sua storia perché quella Luce, nata in quella Santa Notte, ha rappresentato ed ancora rappresenta la nostra cristianità, il simbolo ardente della nostra fede, l’anima di chi vive nel nome di Dio!.
Certo, se davvero Gesù Bambino dovesse scegliere se scendere o meno oggi, su questa nostra terra, in questa particolare storia delle nostre civiltà e delle nostre società, lo eviterebbe, eccome se lo eviterebbe.
Altro che tappi di spumante, luminarie e fuochi pirotecnici, Lui non scenderebbe perché, per come ricordato dal nostro amato Francesco, oggi nl mondo manca il senso della solidarietà, manca il senso dell’accoglienza, manca la disponibilità verso l’altro, manca proprio l’uomo, la sua dignità, la sua moralità, la sua voglia di testimoniare la sua fede con la sua stessa storia, con la sua stessa ordinaria vita.
Buona Natale e…buon Presepe a tutti.
Giuseppe.