Chissà quale logica avrà la decisione, speriamo di essere clamorosamente smentiti, di chiudere il prossimo 30 ottobre i Ncp (nuclei di cure primarie) dell’Asp di Cosenza, compreso quello di Corigliano. Una decisione ancora non ufficializzata, ecco perché coloro che sono direttamente interessati si augurano in un ripensamento da parte dei vertici dell’Asp ad iniziare dal Commissario Gianfranco Filippelli.
La struttura che si trova ubicata a Corigliano Scalo è stata aperta nel dicembre del 2012 e per contratto avrebbe dovuto chiudere il 30 settembre scorso, ma l’Asp ha deciso una “proroga” di un mese, per una struttura che come vedremo ha assunto nel corso di questi tre anni una propria valenza sia dal punto di vista medico che sociale. “Il Ncp di Corigliano – afferma il dott. Enzo La Grotta referente del Nucleo – rappresenta l’eccellenza sanitaria del territorio, raggruppa 20 medici di famiglia del distretto di Corigliano con un bacino di utenza di circa 27 mila assistiti. Il Ncp è un centro sanitario in cui accogliere i pazienti nelle ore in cui gli stessi medici di base non sono in ambulatorio. Quelli che, ovviamente, presentano patologie lievi o comunque non gravi, così da smaltire la mole di lavoro del pronto soccorso. Il nucleo nasce per sfruttare la competenza e la professionalità dei medici di famiglia, che con tanta lena e spirito di sacrificio, hanno deciso di spendersi ulteriormente per andare incontro alle esigenze dei propri pazienti, rendendo anche un servigio all’Azienda Sanitaria. Errato – prosegue ancora il dott. La Grotta – sarebbe etichettarlo come pronto soccorso. I medici del centro prendono in esame i codici bianchi: patologie lievi, non gravi, che possono essere gestite e risolte nell’ambulatorio del medico di base; inoltre patologie croniche, quali diabete, bronchite cronica, ipertensione arteriosa e sindrome metabolica che vengono gestite su percorsi diagnostici condivisi dalle linee guida nazionali nella speranza anche di abbattere le tanto famigerate liste di attesa. Un ambulatorio funzionante dodici ore al giorno, con due medici di turno, un infermiere e due amministrativi dalle 8 alle 20, esclusi i festivi e pre festivi. In questi tre anni – prosegue il referente – il nostro Ncp insieme agli altri 5 esistenti nel cosentino hanno consentito all’Asp un risparmio in termini monetari davvero considerevole. Ecco perché riteniamo che questi nuclei non solo non vanno chiusi, ma anzi vanno potenziati con l’apertura di altri”. Ed in effetti quanto afferma il dott. La Grotta è facilmente riscontrabile con le cifre diffuse in merito dalla stessa Asp che parlano di un risparmio in termini economici di circa 10 milioni di euro. Con l’esperienza maturata in questi tre anni i medici del Ncp di Corigliano hanno pronti per far partire altre iniziative, sempre nel campo della prevenzione medica, che non potranno fare altro che portare benefici ai pazienti in termini di salute e all’Asp in termini di spesa. Di fronte ad un quadro del genere, francamente non si riesce proprio a comprendere l’atteggiamento dei vertici Asp che preferiscono non prendere decisioni sul futuro di queste importanti e per certi versi preziose strutture sanitarie territoriali.
Giacinto De Pasquale