Il periodo delle feste è sempre molto difficile per chi ha perso dei cari: un genitore, un figlio, un coniuge o un caro amico, si vorrebbe averli accanto anche solo per farsi a vicenda gli auguri anche se non è possibile.
Oggi, nel primo pomeriggio, ho fatto visita ai miei Cari. Camminando tra i viali del cimitero, ascoltavo le musiche natalizie “suonate” da un carillon o da un biglietto musicale, le stelle di natale come fiori, le decorazioni dell’albero a fare da cornice alle lapidi, piccoli presepi e sulle tombe, dei più piccoli, tanti peluche. Per questo Natale ricordiamoci delle “buoni azioni” dedicandole ai nostri cari, portiamoli nelle nostre giornate di festa, nei nostri pranzi, nei momenti conviviali, così da sentirli vicini e partecipi della nostra gioia. Auguri Papà, per questo Natale, anche se sono “costretto” a darteli in un posto che non è la tua casa. Auguri a quei bambini, senza il papà, che scrivono la “lettera” a Babbo Natale. Auguri a quelle mamme che lasciano, sulla tavola, il piatto per il figlio che non c’è più. Pace e serenità per tutti, con il sorriso del Bambino Gesù.
francesco caputo