Sono stati celebrati ieri pomeriggio allo Scalo i funerali di Giacinto Casciaro, 75 anni, consigliere comunale per tre consiliature nonché presidente del Comitato per Sibari provincia. Un male che non lascia scampo lo ha sottratto alla famiglia e ai tantissimi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Casciaro, impiegato statale, a 32 anni esattamente nel 1972 allorquando Gabriele Meligeni del Pci venne eletto sindaco, entra tra i banchi del Consiglio comunale tra le fila della Democrazia Cristiana.
Sono gli anni della battaglia vera, autentica che riguarda l’industrializzazione della piana di Sibari. Battaglie, tanto per citare solo due esempi, che riguardano il Porto e la centrale Enel. In quegli anni Casciaro non si sottrae certamente alla lotta, lui che era e rimarrà un convinto difensore dell’ambiente e delle vocazioni innate di questo territorio. Siederà tra i banchi del consiglio comunale per altre due consiliature quella del 1975 e quella del 1980 dove era presente anche l’attuale sindaco Giuseppe Geraci. Nel dicembre del 1984 pubblicherà un libro su Schiavonea per far conoscere ai più la pesca e i pescatori del borgo marinaro, soprattutto a 10 anni dalla tragedia di Schiavonea, che come si ricorderà lo scorso 31 dicembre l’amministrazione comunale ha voluto ricordare i 40 anni. Ed in quel libro la denuncia di Casciaro fu molto forte a proposito delle condizioni socio-economiche di questo importante comparto dell’economia coriglianese. Negli anni novanta Casciaro spende il meglio di se in una battaglia che, purtroppo, alla luce dei recenti provvedimenti del governo Renzi sull’abolizione delle provincie, ha visto sfumare con non poca amarezza: la realizzazione della provincia di Sibari. Casciaro è stato per molti anni presidente del Comitato pro provincia avviando una innumerevole serie di incontri, manifestazioni e iniziative l’ultima in ordine di tempo la realizzazione della bandiera di Sibari provincia “un segnale – lo definiva lui- inequivocabile della volontà di questa parte del territorio calabrese a rivendicare una sua autonomia da Cosenza”. E’ stato un magnifico, colto e fantastico sognatore un personaggio che ha sempre creduto nelle enormi potenzialità di questo territorio, ma che nello stesso tempo ha dovuto lottare sempre contro una classe dirigente miope e che molte volte lo ha trattato quasi con fastidio perché Giacinto Casciaro era un tenace “scocciatore”.
Giacinto De Pasquale