Il dibattito sulla fusione dei comuni di Corigliano Calabro e Rossano si svolge tra addetti ai lavori senza il coinvolgimento dei cittadini che hanno il diritto, invece, di essere informati sugli sviluppi della importante vicenda. L’iniziativa non può essere circoscritta ai soli rappresentanti istituzionali, che non hanno avuto a proposito alcuna investitura popolare, non essendo stato l’argomento neppure accennato durante le passate elezioni amministrative.
La complessità della situazione e le ricadute economiche e sociali dell’accorpamento dei due comuni comportano necessari e seri approfondimenti culturali e maturazioni ineludibili di pensiero sulla validità del progetto. L’improvvisazione che traspare dagli interventi, per assoluta carenza di argomenti tecnico giuridici adeguati da parte dei propositori impone una riflessione più attenta ed uno sguardo più lungimirante, che si giovi dell’apporto e contributo di esperienze culturali e politiche collaudate, consapevoli dei risvolti e delle conseguenze della operazione. Prima ancora della formulazione appropriata delle proposte e delle decisioni necessarie al raggiungimento del risultato, si apra un dibattito pubblico che valuti, approfondisca e tratti la problematica sotto ogni aspetto, visione ed angolazioni. Il referendum accennato in modo populistico in qualche intervento non può proporsi se non dopo aver raccolto indicazioni e suggerimenti che dovranno venire da una larga base di consensi e condivisioni delle due comunità, che dovranno precedere le fasi del programmato intendimento ad ogni livello non essendo giovevoli le frettolosità soprattutto ai livelli istituzionali.
Antonio Gorgoglione (Segretario cittadino PRC)