Come noto in Italia, a partire dal 2015, si inizierà a produrre cannabis per uso terapeutico; si tratta di una novità importante datata 5 settembre 2014, quando si è dato il via libera alla produzione di marijuana anche se con alcuni paletti da rispettare. A produrla potrà essere esclusivamente lo Stato tramite lo stabilimento chimico militare di Firenze e la coltivazione potrà essere solamente per uso terapeutico, quindi non ricreativo.
Si tratta comunque di un passo avanti non da poco perché, se è vero che in Italia il ricorso a farmaci a base di cannabinoidi è legittimo dal 2007, ad oggi la coltivazione e la produzione non sono comunque consentite. Motivo per il quale i pazienti che si curano con farmaci a base di cannabis sono costretti a importarli dall’estero con costi alti e attese lunghe.
In Italia le regioni hanno agito fino ad oggi in autonomia nel varare leggi per l’utilizzo dei farmaci a base di cannabinoidi; attualmente sono nove ad aver legiferato, ovvero Veneto, Toscana, Liguria, Marche, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Abruzzo, Sicilia e Umbria.
La Calabria è ancora in attesa di una regolamentazione della cannabis nel settore medico: una proposta di legge è stata depositata lo scorso luglio 2014 da parte del consigliere regionale Mimmo Talarico. La proposta è finalizzata a rendere effettivo per i malati residenti in Calabria il diritto ad accedere alle cure con farmaci a base di cannabis.
La proposta di legge presentata nasce proprio dalla presa di coscienza del difficile iter che devono affrontare i malati che vogliono curarsi con farmaci a base di cannabis e parte dal caso di un ragazzo calabrese affetto da Sclerosi Multipla, Roberto Cimino, il quale ha scritto una lettera alla regione Calabria proprio per sensibilizzare sul tema chiedendo il diritto di accesso alle cure con farmaci a base di marijuana.
Si è ora in attesa di una risposta dell’amministrazione locale della regione Calabria sull’argomento.
D’altra parte si è da poco assistito ad un passaggio di timone tra la vecchia giunta regionale e la nuova; l’attuale presidente è entrato in carica alla guida della regione Calabria lo scorso 9 dicembre, ci sarà tempo per aprire il dibattito in materia di approvazione di una legge regionale per l’utilizzo di cannabis medica.
Tra l’altro in materia di cannabis terapeutica una regolamentazione del settore gioverebbe anche alla legalità; ultimamente sono in aumento in Calabria i casi di cronaca legati allo spaccio. Un esempio è quello relativo all’arresto avvenuto pochi mesi fa di due persone che coltivavano cannabis a Corigliano in un terreno demaniale.
Sempre a Corigliano Calabro e più o meno nello stesso periodo i Carabinieri locali avevano arrestato altre persone che coltivavano in casa cannabis con la finalità di spacciarla.
Ecco perché una regolamentazione del settore è più che mai auspicabile: ad oggi coltivare marijuana è, in Italia, illegale. L’utilizzo terapeutico è consentito ma il prodotto può solo essere importato. Un meccanismo contraddittorio che contribuisce a generare costi elevati, attese estenuanti e finanche illegalità.