E’ paradossale quello che accade alla Calabria da qualche anno a questa parte, o forse perché prima certe notizie nemmeno venivano pubblicate. Credo di non temere di poter essere smentito, se dico che ci si ricorda della Calabria e dei calabresi, solo quando serve una pattumiera. Si vedano, Infatti, le recenti esternazioni, in materia di rifiuti, di un consiglio regionale a guida centro-destra, di fatto commissariato, ma che svolge pienamente il suo mandato,
in barba ad una sentenza emessa da un tribunale di questa Repubblica e che ha visto coinvolto, con una condanna a sei anni, per abuso d’ufficio, falso in atto pubblico e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, il suo massimo esponente, nella persona del Presidente Scopelliti. Negli ultimi tempi pare che si stia consumando con violenza inaudita, uno stupro della Calabria e dei territori calabresi antistanti il Mar Jonio, in particolare. Dalle tonnellate di ferriti di zinco sotterrate nella piana di Sibari, alle 750 tonnellate di rifiuti da stoccare al porto di Corigliano, piuttosto che eseguire una pericolosa azione di trasbordo di armi chimiche al porto di Gioia Tauro o vedersi autorizzare trivellazioni petrolifere, dal per nulla democratico governo Renzi, considerato che riveste, allo stesso tempo, il ruolo di segretario del Partito Democratico, che dà l’indirizzo politico, e al contempo quello di Presidente del Consiglio, contro ogni più elementare principio di separazione dei poteri, che come diceva Montesquieu, “serviva per evitare che concentrazione di attribuzioni possano spianare la strada alla tirannia”. Ed è su quest’ultimo che ci vogliamo soffermare, intanto ci teniamo a sottolineare, noi di Rifondazione Comunista di Corigliano, che nessun posto di lavoro verrà prodotto, ma la cosa ancora più grave è che tutto questo avviene ancora una volta senza tener conto della pericolosità delle operazioni, che comprometterebbero irrimediabilmente il Mare Jonio, tanto caro al padre di Telemaco, e del desiderio di uomini e di donne, che hanno scelto di vivere in quei territori, a vocazione prettamente turistica e agricola, e che da quel mare traggono le risorse per poter sopravvivere. Noi di Rifondazione Comunista siamo fortemente determinati e vigili, nel seguire e rigettare al mittente, i progetti che riguardano propositi di sfruttamento del mare e dei relativi fondali, a scopo energetico e per l’estrazione di idrocarburi, ecco perché partecipiamo convinti alla manifestazione del 12 e 13 luglio p.v. che si terrà presso i Giardini di Pitagora a Crotone, insieme ai partiti ed ai movimenti che condividono questa battaglia, in difesa dei beni comuni e della Revisione della Costituzione.
Antonio Gorgoglione (segretario cittadino del PRC di Corigliano)