Nel dettaglio le condanne
Cinque ergastoli, sei assoluzioni e una sfilza di condanne più o meno miti: date le premesse. I desiderata della pubblica accusa, infatti, non lasciavano spazio all’immaginazione: 22 richieste di carcere a vita per gli imputati di “Timpone rosso”, il maxiprocesso contro la cosca rom di Cosenza-Cassano, protagonista, nei primi anni del secolo, di una cruenta guerra di mafia contro il clan rivale dei Forastefano.
I sette omicidi oggetto del processo conclusosi ieri in Corte d’assise, però, non maturarono in quel contesto di lotta per la supremazia sul territorio (la Sibaritide e dintorni), ma furono il risultato di una vera e propria politica stragista tesa all’eliminazione di avversari e traditori. Ventidue proposte d’ergastolo, dicevamo, ma alla fine l’epilogo è stato di gran lunga differente. La Corte, presieduta dal giudice Antonia Gallo, ha difatti escluso, per tutti i reati in questione, l’aggravante del metodo mafioso. La logica di questa decisione sarà chiara tra 90 giorni, al deposito della sentenza. Per il momento, invece, va registrato come a giocare in favore dei 22 imputati sia stato soprattutto il riconoscimento delle attenuanti generiche (l’elenco era completato da due collaboratori di giustizia, Alfano e Curato, e da Iannicelli accusato “solo” di un tentato omicidio). Attenuanti dettate dall’assenza di precedenti penali? Dal loro coinvolgimento in un singolo fatto di sangue o da ragioni “sociali” (l’ambiente di provenienza, per antonomasia “disagiato”)? Fra tre mesi sapremo anche questo. Per ora, invece, di certo c’è che la prospettiva del fine pena mai riguarda solo le persone gravate da più capi d’imputazione, tra cui i presunti capi dell’organizzazione: Francesco Abbruzzese detto “Dentuzzo” e Nicola Acri alias “Occhi di ghiaccio” che aggiungono un ergastolo a quello già incassato in un processo analogo (cfr. “Arberia”). In entrambi i casi, però, si tratta ancora di un verdetto di primo grado. Già, il verdetto: atteso per le 18 di ieri, è arrivato circa due ore dopo, quando sul palazzo di giustizia erano già calate le tenebre. Fin dalle prime ore del pomeriggio, però, in tribunale s’era radunato un centinaio di persone, tutti familiari degli imputati, in gran parte accorsi da Timpone rosso, il quartiere di Cassano che dà il nome all’inchiesta. Proprio la presenza massiccia di pubblico, prevista già da tempo, aveva suggerito un rafforzamento delle misure di sicurezza
all’interno dell’edificio. Si temevano eccessi e intemperanze, dettate soprattutto dalla drammaticità dell’ora e dallo stato d’animo di una comunità, quella rom, che ha sempre fatto dell’unità un tratto distintivo: nel bene come nel male. Alla fine, però, è filato tutto liscio. Intorno alle 19, donne, bambini e anziani hanno fatto ingresso in
aula, nel settore a loro riservato, e da quella postazione hanno atteso, compostamente, per oltre un’ora, che il suono della campanella annunciasse l’ingresso dei giudici. La lettura del verdetto è stata in linea con la gravità del momento, con la voce di Antonia Gallo, più che mai rotta dall’emozione e un silenzio irreale a fare da cornice. Unico sussulto, a sottolineare la chiamata di un «ergastolo», il tonfo sordo di un battito di mani, quale imprecazione al cielo di un familiare. Per il resto, all’appello degli assolti, lacrime di gioia nel pubblico come nelle gabbie, dove nel frattempo avevano preso posto gli imputati. Gioia controllata, perché l’esultanza di chi già pregustava la libertà, si mescolava con la delusione dei condannati. Ultimo fotogramma ordinario di una giornata che di ordinario aveva ben poco.
Nel dettaglio le condanne al processo “Timpone Rosso”
ABBRUZZESE Celestino 24 anni
alias “Asso di bastone”
ABBRUZZESE Luigi assolto
alias “Pinguino”
ABBRUZZESE Francesco ergastolo
alias “U pirolo”
ABBRUZZESE Francesco ergastolo
alias “Dentuzzo”
ABRUZZESE Fiore 25 anni
alias “Ninuzzo”
ABBRUZZESE Fioravante 25 anni
alias “Banana”
ABBRUZZESE Armando 25 anni
alias “Andrea”
ABRUZZESE Antonio assolto
alias “Tonino figlio di banana”
ABBRUZZESE Antonio assolto
ABBRUZZESE Nicola 12 anni
alias “Semiasse”
ABRUZZESE Giovanni 26 anni
alias “u cinese”
ACRI Nicola ergastolo
alias “occhi di ghiaccio”
BARILARI Maurizio 28 anni
BEVILACQUA Cosimo 6 anni
BEVILACQUA Fioravante assolto
alias “Panetta”
BEVILACQUA Mario 25 anni
alias “Maruzzo”
BRUZZESE Domenico assolto
DONADIO Rocco Antonio 25 anni
FALBO Fabio 23 anni
MADIO Domenico assolto
alias “U Pilu Iancu”
NIGRO Ciro ergastolo
PEPE Damiano ergastolo
CURATO Vincenzo 14 anni
IANNICELLI Tommaso 12 anni
alias “u calciatore”
ALFANO Carmine 10 anni
fonte Calabria Ora