Non si può campare con questa scorrettezza, questo è lucrare sulla povera gente. Io ho assistito a scene allucinanti nell’ufficio tributi di Corigliano Calabro: file interminabili e persone che sono uscite piangendo dopo aver provato inutilmente a contestare l’arrivo di cartella pazze di riscossione ICI 2006 / 2007 o TARSU molto alta perché molto probabilmente calcolata male.
Errori peraltro grossolani ed evidenti. Ma chi si reca presso gli sportelli della S.O.G.T, per farlo notare e chiedere la revisione dei calcoli, nella stragrande maggioranza dei casi non viene proprio considerato e al massimo viene invitato a rivolgersi a un commercialista o a un geometra o a un avvocato per fare ricorso. Stesso compenso per la pratica relativa all’annualità successiva. Ma se pensate che presentare ricorso sia stato sufficiente a chiudere tutto, vi sbagliate. Il responsabile ufficio tributi aveva sì ammesso, riportandolo in una lettera di scuse indirizzata ai contribuenti interessati, che la società del servizio accertamenti e riscossioni entrate patrimoniali del comune di Corigliano Calabro aveva provveduto ad annullare, dopo verifica degli atti, l’avviso di accertamento. Ma anche le successive cartelle di riscossione sono risultate errate. “Infedele dichiarazione Tarsu”, Ici non pagata o riguardante immobili di cui non si possiede più la proprietà, applicazione di aliquote Imu inesatte. Vere e proprie “cartelle pazze” per la maggior parte dei Coriglianesi che dopo la batosta dell’Imu, il cui pagamento della seconda rata risale a meno di un mese fa, si sono visti recapitare nuovi avvisi di pagamento da parte della società che gestisce la riscossione dei tributi per conto del Comune di Corigliano Calabro. Nella maggior parte dei casi, è questo l’oggetto delle protese, però, l’oggetto delle richieste di pagamento da parte dell’Ente fa riferimento a tasse che sarebbero state calcolate in modo inesatto o, addirittura a immobili oramai da tempo ceduti. Il periodo di riferimento per questi nuovi tributi richiesti da Fiscalità Locale è 2006-2007-2008-2009-2010-2011. Alcuni cittadini devono sborsare somme che si aggirano intorno ai…… euro. Ma spesso da quanto è stato accertato da alcuni tecnici (geometri per la precisione) l’importo richiesto sarebbe stato calcolato in modo errato. Per quello che mi riguarda ho accertato che quello che viene richiesto è frutto di calcoli completamente sbagliati, uno degli archittetti che si sta occupando alla S.O.G.E.T dell’annullamento di alcune pratiche gli errori che si riscontrato riguardano il calcolo dell’Ici, della Tarsu e dell’Imu. L’Ici in alcuni casi è stata già versata ma è arrivata una nuova richiesta di pagamento, in altri fa riferimento a immobili venduti e quindi non più di proprietà del destinatario della richiesta di pagamento. In altri ancora la superficie su cui è calcolata l’imposta è inferiore rispetto a quella rilevata da Fiscalità Locale. Simile discorso per la Tarsu, molti cittadini stanno ricevendo lettere che indicano nell’oggetto la dicitura ‘Infedele dichiarazione Tarsu’, cioè che la superficie dichiarata risulta essere minore rispetto a quella effettiva, purtroppo però tutti i cittadini sono chiamati a pagare questa nuova tassa non commettendo alcun errore, e avendo anche la documentazione che lo attesta. Per l’Imu invece è capitato che per la prima casa sono state applicate aliquote riferite alla seconda e cioè il…..per mille invece del………per mille .E in questo modo è andata in fumo la possibilità di usufruire della detrazione di………. euro prevista per la prima casa. Errori che, purtroppo, considerato il periodo di crisi, possono essere annullati solo con la presentazione di ulteriori dichiarazioni. In sostanza chi ha ricevuto una di queste richieste di pagamento deve fornire tutta la documentazione che dimostra l’errore e questo richiede costi aggiuntivi e molto ma molto tempo ad aspettare chi può risolvere tutte queste cartelle pazze. Mi dicono che ci sono due sole possibilità per evitare di pagare: fare una richiesta di annullamento in autotutela dimostrando con idonea documentazione l’errore commesso da chi ha eseguito i calcoli, oppure facendo ricorso alla commissione tributaria. E questo comporta ulteriori costi, nel primo caso si deve pagare un geometra o un ingegnere , nel secondo l’avvocato. Chi sceglie di non approfondire la questione pur sapendo che ci sono degli errori nel calcolo della superficie magari perché la differenza di denaro richiesta non è eccessiva è come se acconsentisse alla nuova metratura e i prossimi tributi (Tarsu e Imu) saranno calcolati in base alle nuove superfici. Un’arma a doppio taglio quindi, che sta creando non poche polemiche tra i cittadini. Cittadini che sono stati chiamati a pagare………. euro e che non sanno proprio come fare ma per fortuna sono stati commessi degli errori. Ma chi non si rivolge a un tecnico esperto come deve fare? E’ giusto far pagare soldi in più ai cittadini? Specie dopo la batosta dell’Imu? Qualcuno deve fare chiarezza su questa vicenda e mettere fine a questa situazione, la gente non ha quasi più i soldi per campare, figuriamoci per pagare tasse inesistenti quindi dovremmo andare avanti così anche per le altre annualità. Ma ho voluto denunciare pubblicamente questo andazzo perché mi sono messo nei panni di chi non può permettersi un consulente o di chi ha pagato oltre il dovuto senza sapere che qualcuno continua imperterrito a far di conto in questa maniera senza rendersi conto delle gravi conseguenze, ancor più in questo periodo di grave disagio sociale, che patisce la gente.
Ruggero Cufone