Una piena e totale adesione alla manifestazione pubblica sul diritto alla salute promossa in maniera unitaria dai sindacati per sabato prossimo 9 febbraio a cosenza . In un quadro di enormi carenze di gestione sanitaria che riguarda l’intera Calabria, emerge in termini di assoluta gravità quanto è stato perpetrato ai danni della provincia di Cosenza.
Scelte che di fatto hanno sensibilmente ridotto se non completamente sospeso il diritto costituzionale alla salute per intere fascie di popolazione, mettendo in discussione i livelli minimi di assistenza già abbondantemente deficitari rispetto ai bisogni di salute della popolazione calabrese.Le dismissioni dei servizi ospedalieri di Cariati, Lungro, Trebisacce, San Marco Argentano, Praia a Mare, Mormanno sono state condotte con piglio autoritario ed insenisbilà verso le esigenze delle popolazioni residenti, senza che, contestualmente, sia avvenuta la loro trasformazione in Capt o Case della Salute; Sono stati depotenziati gli ospedali di Acri e San Giovanni in Fiore e Rogliano. Gli ospedali “spoke” di Rossano-Corigliano, Castrovillari e Paola e Cetraro esistono solo sulla carta. In questo quadro di assoluto degrado non viene risparmiato neppure l’unico Ospedale HUB ,quello di Cosenza,che tale rimane sulla carta,dal momento che mancano alcune strutture necessarie per poterne definire la funzionalità in questo senso,ed anzi sono stai depotenziati interi reparti con disagi insopportabili per il personale sanitario costretto a turni massacranti ed ovviamente per la potenziale utenza costretta a cercare “altrove” sollievo al dolore.La fascia jonica ha subito una autentica ecatombe dei servizi sanitari, basti pensare che dopo la chiusura di ben tre punti nascita,nell’unico rimasto non è possibile far nascere un bambino pre maturo..senza dimenticare la completa disorganizzazione della reta urgenza -emergenza demandata alle buone volontà dei singoli operatori..Di identica,se non piu’ grave situazione soffrono i distretti sanitari,penalizzati storicamente rispetto a quanto previsto dalla riforma sanitaria del 78,e che nella generale dismissione al diritto alla cura vengno derubricati a ruoli ancor piu’ ristretti.A fronte di un fallimento totale ed inappellabile non resta che chiedere le dimissioni del Governatore peraltro commissario delegato alla sanità,quindi responsabile in prima persona dello sfasciume e del baratro in cui siamo precipitati.
Angelo Broccolo presidente assemblea regionale SEL