Sono lieta di rivolgere un saluto ed un ringraziamento a tutti i presenti da parte del Terz’Ordine, dei Portatori della vara del Santo, delle Associazioni e della Comunità parrocchiale intera e, in particolare, del quartiere di S. Francesco, Valle e Fontanelle. Sin dal 1629 tra i Catonesi e i Minimi si è creato un rapporto d’amore forte e speciale: mi piace ricordare, che al di là delle varie soppressioni, che i Minimi sono sempre rimasti a Catona
e che i Catonesi hanno fatto sempre di tutto per avere i Minimi, si pensi ai padri Giuseppe Meligrana e padre Francesco Jonadi, che dopo il terremoto del 1798, vi rimasero in una baracca adibita a chiesa e in un’altra adibita a convento in località Fontanelle.
Per arrivare agli ultimi Padri Minimi di oggi e che hanno sognato questo momento: da P. Baldassare Mari, P. Francesco Gatto, P. Rocco Netti, P. Camillo Capalbo, P. Francesco Rubino, Fra Stefano Perna, Fra Giovanni Laganà, P. Biagio Laganà, Fra Ciccio Marrella, tutti ritornati alla casa del Padre, a P. Casimiro Mario e a P. Giovanni Tolaro.
Con certezza, possiamo dire che il 2014, con l’arrivo di P. Giovanni Cozzolino, è stato un anno di grazia per la chiesa di S. Francesco e per tutta la sua comunità, un anno che ha visto la realizzazione di grandi eventi: il 550 anniversario del prodigioso attraversamento della Stretto di Messina da parte del nostro San Francesco di Paola, l’abbellimento della chiesa e, ora, l’erezione a Parrocchia.
Questo, pertanto, è un giorno di grande letizia, di gratificazione per quanti hanno fortemente desiderato ed operato affinché ciò avvenisse.
A Lei nostro Padre Arcivescovo Mons. Giuseppe Fiorini Morosini rivolgiamo il nostro primo grazie per la sua grande sollecitudine pastorale dimostrata verso questo territorio particolare della sua Arcidiocesi: grazie di cuore da parte di tutti noi, di quanti amano e dimostrano grande devozione al Santo Fondatore San Francesco di Paola, da parte di tutti coloro che per anni hanno nutrito in cuore il desiderio che questa chiesa divenisse parrocchia.
Eccellenza, penso che sia per volontà di Dio e del nostro Santo Fondatore San Francesco di Paola che Lei sia il primo Arcivescovo Frate Minimo di Reggio – Bova a venire in questa chiesa di Catona e che benedice questa comunità con la Sua felice e gradita presenza, senza dimenticare che, oggi, sotto il Suo Ministero si è arrivati all’erezione a parrocchia del chiesa.
Rivolgiamo anche il nostro grazie al Molto Reverendo Padre Provinciale P. Gregorio Colatorti, che per la salvezza delle anime di questo territorio che fanno riferimento sempre a questa chiesa, che ha voluto, insieme alla sua Curia, l’erezione di questa chiesa a parrocchia, al Signor Sindaco Francesco Falcomatà, a tutte le autorità civili, militari e marinare presenti e a tutti coloro che hanno voluto condividere con noi la nostra gioia.
Bene, ora siamo Parrocchia e abbiamo il nostro primo parroco Minimo: P. Giovanni Cozzolino, di Corigliano Calabro!
Ma, per esserlo veramente, basta l’ufficialità dei Decreti dell’Arcivescovo della nostra Diocesi, sono sufficienti le celebrazioni solenni e l’entusiasmo di questo istante?
E’ una domanda che dobbiamo porci con serietà e responsabilità.
Ad una parrocchia appartengono persone che fanno parte di un territorio più o meno grande, che vivono le esperienze e le storie più svariate, dolori, gioie, problematiche di ogni tipo..
Vite umanamente diverse che, però, grazie alla parrocchia avranno la possibilità di vivere un’unica vita spirituale, di vivere uniti a Cristo, per Cristo, con Cristo.
Tutto ciò, grazie al fatto che con la parrocchia siamo divenuti comunità: questa non è un contenitore di soggetti, gruppi o azioni accostate l’una all’altra, ma è “un organismo vivente, dove ogni membro, ogni gruppo ha la sua funzione ed il suo posto”.
La nostra grande responsabilità, da oggi, sarà quella di collaborare, donando alla nuova comunità il proprio talento, le proprie risorse e quanto ognuno si sentirà di offrire per concorrere alla formazione di una parrocchia viva, protesa verso gli ultimi, i bisognosi, le necessità del territorio, l’accoglienza, la formazione umana e spirituale dei giovani.
Ciascuno di noi ha le sue responsabilità davanti a Dio e davanti agli uomini.
La nostra Parrocchia dovrà vivere come una comunità che vive tramite gesti di condivisione, solidarietà ed amicizia, aborrendo il rancore, il pettegolezzo, il desiderio di prevalere, l’inimicizia.
Per noi, frequentatori ed innamorati di questa chiesa, ed ora suoi parrocchiani, sarà facile agire così se, oltre ad ispirarci alla Parola, ci lasceremo guidare dall’esempio e dall’insegnamento del Santo Fondatore San Francesco di Paola e, da oggi, anche da San Nicola Saggio, fari di umiltà e di carità.
Amiamo, dunque la nostra parrocchia, rispettiamo il nostro Parroco P. Giovanni Cozzolino e quelli che verranno dopo, con le parole ed i fatti: noi abbiamo bisogno di lui per le nostre necessità spirituali e, spesso anche per quelle terrene, ma anche lui ha bisogno di sentirci vicini, di sentirsi rispettato ed amato, di sapere che ppuò contare su persone che non si limitano soltanto a partecipare, spesso frettolosamente e distrattamente alla Messa domenicale, ma che vivono intensamente la vita della parrocchia, seguendo da veri cristiani l’anno liturgico e rispondendo fattivamente alle necessità della nostra vera ed unica Casa, quella in cui troviamo il Dio vivente che ci aspetta sempre con una sorprendente fedeltà.
Attraverso la nostra opera, anche se fatta di poche ore, offriremo un’immagine di cristianesimo vero. Saremo testimoni!