Rigore storico e nitore descrittivo. Gli elementi caratterizzanti la prolifica attività culturale del professore Francesco Perri trovano residenza anche nell’ultima opera, “Vigneti a Vaccarizzo Albanese dal 1700 ad oggi”, stampata per i tipi del progetto editoriale FAA (Federazione Associazioni Arbëreshe).
Date e dati, nomi e volti, luoghi e circostanze. È un vero e proprio abbecedario della memoria quello che ci consegna l’Autore, che a Vaccarizzo Albanese è nato e vissuto, non lesinando energia alcuna nell’insegnamento e nell’impegno politico, finanche a ricoprire nel passato il ruolo di Sindaco.
L’idea di questo lavoro, come spiega lo stesso Autore nella Presentazione al volume, è nata dopo essersi imbattuto in un documento, risalente al 1945, in cui suo padre faceva richiesta al Comune di Vaccarizzo per ottenere un quantitativo di zolfo, in qualità di proprietario di vigneto. Partendo da questa richiesta, l’Autore ha rintracciato un documento contenente un elenco con i nominativi di tutti i proprietari di vigneti di questo centro e le indicazioni del numero delle viti possedute, per un totale di 532.660.
“Questo lavoro – sottolinea l’Autore – è partito dal passato, scavando nei documenti e nelle testimonianze per comprendere meglio quello che Vaccarizzo è stato, ma si inquadra nel presente, con lo spirito di voler fornire dati importanti che possano contribuire a dare sempre più valore alla manifestazione Concorso Vini Arbëreshë, con uno sguardo sempre verso il futuro, perché la conoscenza delle tradizioni dei paesi arbëreshë sia sempre più valorizzata e conosciuta”.
Con la consueta cura certosina, l’Autore ha controllato tutti i Catasti di Vaccarizzo, a partire dal Catasto Onciario 1752, la Platea Falcone 1762-1765, il Catasto Provvisorio o Napoleonico del 1813, il Catasto del 1864, fino al Catasto Odierno. Perri fornisce ai lettori ad una serie di interessanti notizie: Vaccarizzo Albanese ha una estensione territoriale molto piccola, di soli 8,46 Km quadrati (più piccolo di S. Cosmo), e circa il 40% era adibito a Vigneto; il 50% delle famiglie, ed in alcuni periodi anche il 60%, possedeva un appezzamento di terreno con vigneto e il 70% di essi erano di piccola, spesso piccolissima estensione. Non mancano le precise notizie afferenti le professioni dei proprietari, le località di maggiore ubicazione dei vigneti e quali, fino alla seconda metà del ‘900, i vitigni maggiormente usati (Gaglioppo, Magliocco, Malvasia, Zibibo, Moscatella, Tenereglia, Putaneglia e Greco), nonché preziose informazioni sulle tecniche di lavorazione del vino e sulla successiva vendita.
Il libro, oltre a raccogliere tutti questi dati, è corredato da foto, planimetrie e fogli di mappa del paese, in cui sono evidenziate le particelle coltivate a vigneto per dare l’idea dell’ubicazione precisa e dell’estensione dei terreni, e contiene anche cenni storici sul paese.
“Con questo spirito il lavoro di ricerca – afferma Francesco Perri – continuerà e si estenderà a tutti i Paesi Arbëreshë della Destra Crati (S. Giorgio Albanese, S. Cosmo Albanese, S. Demetrio Corone, S. Sofia d’Epiro)”.
L’importante lavoro è stato dedicato all’amico Salvatore Bua, che con competenza e infinita passione conduce una delle tante particelle di vigneti di Vaccarizzo Albanese.
Complimenti, dunque, al professore Francesco Perri per aver consegnato alla comunità di Vaccarizzo Albanese (e non solo) un importante excursus sulla secolare tradizione viti-vinicola locale, punto di riferimento per la tutela e la valorizzazione della memoria e dell’identità collettiva.
FABIO PISTOIA