Intervista pubblicata ieri su “L’Ora della Calabria”
Don Todeschini che convertì Maso: «Il ragazzo deve portare la sua pena. Vorrei incontrarlo»
«Bisogna volergli un gran bene e aiutarlo a capire l’errore che ha commesso, senza minimizzare o allontanare dalla sua vita ciò che ha fatto…Davide deve capire, superare, sopportare. Deve portare la sua pena». Don Guido Todeschini non ha dubbi: il giovane Davide Morrone -condannato a 22 anni di carcere per l’omicidio della giovane fidanzatina Fabiana Luzzi accoltellata e poi bruciata nelle campagne di Corigliano il 24 maggio del 2013 – ha davanti a sé «un cammino lungo e tortuoso». «Il delitto che ha commesso è efferato – dice l’editore di Telepace -, non ci sono attenuanti che tengano.
Probabilmente prima soffriva ma ora soffre perché non riesce a sopportare ciò che ha fatto. Lo dico per esperienza diretta: ha bisogno di essere accompagnato in un percorso specifico da un sacerdote che possa far entrare nella sua vita non il concetto di Dio, ma Dio. Solo così Davide potrà trovare un equilibrio nella sua vita, potrà accettare il suo errore, porterà la sua pena e riuscirà ad uscire fuori dal suo orrore». Don Guido parla dall’alto della sua esperienza: è stato lui, anche grazie a Papa Giovanni Paolo II che lo ha incitato ad andare avanti, a portare fuori dal l’abisso Pietro Maso quando tutti erano concordi nel «lasciarlo marcire in carcere». Oggi don Guido si dice disposto ad ascoltare la madre di Davide e a cercare di istaurare un primo contatto con il ragazzo rinchiuso in una casa di cura a Torino, dopo che per due volte ha tentato il suicidio: «È giovanissimo, il suo sarà un cammino lungo che non si realizza dalla mattina al la sera, dall’oggi al domani, in un tempo predefinito. Forse ci vorranno anni ma quando finirà, questo ragazzo diventerà un apostolo».
Il sacerdote sa che l’orrore non ha colpito solo Davide: ma anche la sua famiglia e la famiglia di Fabiana. «La madre del ra gazzo deve capire che a Davide non servono amici in questo momento: lui ha bisogno di avere accanto un sostegno, un sacerdote che gli porti Dio e lo porti a Dio e solo così potrà risorgere». Ma anche la madre di Fabiana «ritroverà la pace solo quando riuscirà a far entrare nella sua vita il perdono e, quindi, quando riuscirà a perdonare Davide»
Domenico Miceli{jcomments off}