Che la crisi finanziaria dell’ente fosse grave è una questione che, nel silenzio generale della campagna elettorale, come SEL, avevamo sollevato puntualmente in più circostanze. Il tentativo di spostare il dibattito dai temi inconsistenti e quasi onirici di una campagna elettorale senza qualità -del resto si è eletto un Sindaco che, negli ultimi cinque anni, non aveva detto nulla sulla più difficile fase politica della città- alla concretezza della gestione economica del Municipio, parlando per esempio di MERIS e SOGET, cadde rovinosamente nel vuoto.
Questa amministrazione, insediatasi a metà Giugno, non può non essersi resa conto immediatamente della situazione economica delle casse comunali e, se malauguratamente non ne avesse avuto contezza, avrebbe solo dimostrato l’inadeguatezza all’impegno assunto.
Oggi. dopo una convocazione della Corte dei Conti, tralasciamo le condizioni con cui ci si è presentati al cospetto della stessa, dopo aver letto le vaghe parole dell’assessore competente riassumibili in un “stiamo vedendo cosa fare”, si decide di “spiegare alla città la situazione finanziaria dell’ente”. Si sceglie, dopo aver già deciso chi saranno i professionisti esterni che gestiranno la difficile situazione, stimati per carità, d’informare la città e di farlo all’insegna del “chi vuol bene a questa città non può non aiutarci”.
Questo modo di procedere, approssimativo e grossolano, in cui vi dimenticate di trasmettere i verbali delle precedenti sedute consiliari ai consiglieri, in cui presentate le linee programmatiche in ritardo e ne rinviate la discussione -obbligatoria per legge- di ulteriori 15 giorni, ben oltre i termini previsti, cercando di evitare la discussione in merito alle modifiche apportate nel frattempo, il non aver svolto un consiglio comunale precedentemente alla convocazione della Corte dei Conti per andare li con una delibera approvata dal consiglio stesso e non dalla sola Giunta, disegnano uno stato di confusione assoluta. Ed allora cosa volete spiegare alla città? Che la Corte dei Conti ha messo nero su bianco che la nostra amministrazione non è capace, attraverso anche le partecipate, di conoscere lo stato del suo patrimonio? Che non ha la necessaria forza per riscuotere le tasse dovute? Che non riesce nemmeno a quantificare con precisione il debito e, da troppi anni, si continuano a riportare in bilancio crediti oramai non più esigibili? La città conosce questa situazione. Oppure volete spiegarle perchè la Corte ha posto la sua attenzione sul bilancio 2011 relativo al 2010? Magari lo potrebbero spiegare quanti nel frangente siedevano dove sono seduti ancor oggi.
L’incontro con la città avrebbe un senso se vi fosse la volontà di prendere i bilanci comunali, dal 1993 -amministrazione Giovanni Pistoia- ad oggi e dare inizio ad un controllo minuzioso e severo in cui, punto per punto, si verifichino tutte le scelte delle amministrazioni, tutte le spese, tutti i mancati controlli e tutti i mancati incassi erariali. Non una caccia alle streghe ovvero una ricerca di un capo espiatorio, ma una ricerca delle origini del male per poter affrontare con contezza la situazione. Non vogliamo e non potremmo mai essere spettatori silenti dell’ennesima passarella dell’amministrazione. L’amministrazione ha un ruolo al quale è stata chiamata dalla maggioranza dei cittadini: lo eserciti, se ne è capace, e lo faccia in consiglio comunale, altrimenti ne tragga le dovute conseguenze.
Coinvolga le opposizioni in una discussione vera e senza decisioni preconfezionate, informi del costo delle consulenze che sta chiedendo e sottoscrivendo in piena e solitaria autonomia, dica chiaramente qual’è la strada che intende praticare per cercare di portare la città fuori da una situazione kafkiana in cui, chi ha amministrato ed è stato parte integrante del potere politico comunale, regionale e nazionale degli ultimi 20 anni, dove per ben 11 anni è stata maggioranza e in 6 minoranza (5 con Genova e 1 con De Rosis, amministrazioni di centrosinistra ma differenti tra loro…), vorrebbe ridurre il tutto ad un generico “tutti colpevoli…nessun colpevole”. Solo dopo si confronti con la città e ne ascolti la voce.
Noi non parteciperemo proprio perchè amiamo la città e riteniamo che abbia la forza per sopravvivere a chi l’ha ridotta in questo stato. Non sarà un assenza clamorosa. Certamente lo sarebbe di più se tutte le forze politiche e sociali che costituiscono l’opposizione consiliare decidessero di percorrere la stessa strada. Se avessero la forza di chiedere perchè la commissione bilancio e quella degli affari generali non sono in riunione permanente.
Chi ha avuto l’onore della guida amministrativa abbia oggi l’onere della proposta, partendo dal presupposto che attorno al fallimento programmato del bilancio insistono metodi e modi di conquista del consenso elettorale. Bene…oggi è tempo di chiarire le responsabilità politiche ed amministrative degli ultimi vent’anni, ivi compresi i periodi commissariali. Solo dopo si potrà avere contezza di chi ha fatto il bene della città e non il proprio.
SEL Corigliano Calabro