“Egregio signor sindaco, chi le scrive è una mamma della scuola primaria di Fabrizio. Ho trovato giusto scriverla pubblicamente dato che sono da un bel po’ di giorni che cerco di mettermi in contatto con lei ma senza alcun risultato. Il problema lo rivolgo a lei visto che, come primo cittadino, deve rappresentare la comunità locale ed è autorizzato a esercitare una serie di poteri anche molto incisivi per garantire il benessere dei suoi cittadini”.
Esordisce così, con toni gentili ma tanta determinazione, una giovane mamma dell’area urbana di Corigliano, Mariarita Variopinto, “costretta” a rivolgersi al giornalista per esporre all’Amministrazione comunale una problematica di non poco conto che interessa numerose famiglie del luogo e afferisce la vita scolastica (e non solo) dei bambini della città.
“Noi mamme della classe 4 della scuola primaria di Fabrizio chiediamo che il tempo prolungato sia assolutamente annullato poiché non ci troviamo in una struttura idonea ed a norma di legge (non ci sono depuratori d’aria), un bambino non può stare seduto 8 ore di continuo (come scritto nel modulo da rispettare) e si può alzare dal proprio banco solo in caso di necessità per andare in bagno. Facciamo ogni giorno fatica a mandare i bambini a scuola, hanno paura, sono stufi, nei loro occhi si legge solo tanta paura; anche se sono bambini – scrive la signora Mariarita – sono abbastanza intelligenti da capire che ci troviamo in una situazione non certamente bella, ma bensì in stato d’emergenza, non condivido il fatto che si siano chiuse alcune scuole frequentate da persone più grandi e più responsabili dei bambini, stiamo parlando di bambini tra 7 e 13 anni. Stare seduti a scuola per determinate ore è un problema, non sono i bambini iperattivi ma è il tempo passato con le gambe sotto il banco che è troppo e la conseguenza di queste ore è l’irrequietezza che si traduce immediatamente in una diagnosi di iperattività. Il corpo di un bambino è in fase di crescita e ha bisogno di molto moto. I bambini vedono la scuola come un luogo fatto solo di regole rigide, prima era un piacere andare a scuola, gli abbracci degli amici delle maestre correre giocare scambiare opinioni, poi non fanno attività fisica non avendo una palestra per loro, la scuola è diventata un incubo; alcuni di loro hanno problemi fisici quali mal di schiena e mal di gambe, e per riuscire a far superare questa fase alcune mamme si sono rivolte ad un psicologo. Spero tanto che questo appello giunga a lei e che rifletta bene sul da farsi per il bene dei nostri figli e del suo paese; non siamo un numero ma persone, non aspettate altre problematiche, si dimostri attento al grido delle mamme e delle maestre perché anche il loro silenzio fa rumore. Con questo concludo che sono a vostra completa disposizione per un chiarimento tra persone civili e non tramite terzi”.
Fabio Pistoia