Come ogni anno si ripete il noto appuntamento della festa della “stazione”, momento forte di fede e di folclore per i Coriglianesi che si apprestano al ritorno alla vita lavorativa dopo le vacanze estive.
In questo anno la festa della Madonna delle grazie assume particolare attenzione, un anno in cui ci siamo trovati davanti al Covid, virus che ha toccato le vite di tutti noi e che ci ha cambiato. Per i Cristiani questo momento storico ha voluto dire un avvicinamento alla fede e alla preghiera, per i devoti della Madonna delle Grazie poteva essere un input a vivere il novenario e la festa con spirito di preghiera mettendo da parte gli apparati della festa civile, ma vivendo in maniera forte il cuore liturgico delle celebrazioni. Purtroppo con la venuta del nuovo parroco e come si evince dal programma dei festeggiamenti non si è dato nessun minimo accenno alle celebrazioni che si sono svolte negli anni passati come la veglia a Maria sotto le stelle, momenti belli e ricchi di emozioni che nel contempo richiamavano concorso di popolo.Tutto questo è triste perché senza passato non possiamo costituire un presente e un futuro stabile, tutto questo è triste perché noi eravamo legati a quei particolari momenti che riempivano il cuore, tutto questo è triste perché quest’anno non ci hanno richiamato al solenne novenario i colpi scuri, tutto questo è triste perché la chiesetta non è più vestita a festa come si usava fare negli anni passati. Sicuramente oltre al peso dei festeggiamenti civili limitati dal Covid ci ritroviamo limitati anche di quei momenti liturgici belli e solenni che facevano risplendere la chiesetta di una luce diversa . Rivolgendoci alla materna protezione di Maria ci auguriamo che il neoparroco possa comprendere il valore che ha Maria nel cuore di noi coriglianesi e prendere scelte guidate verso il bene comune con un occhio sempre rivolto alla nostra storia e alle nostre tradizioni.