Oggi il tagliaerba a batteria è un apparecchio alla portata di tutti: si può acquistare facilmente sia in negozi specializzati e ferramenta, sia facendo una breve ricerca su Internet e scegliendo il modello ideale attraverso le vetrine dei negozi online.
Ma non è sempre stato così, perché fino a qualche secolo fa, per prendersi cura del proprio giardino, era necessario ingaggiare professionisti che facevano di questa arte il loro mestiere principale.
La storia del tagliaerba affonda le radici nella prima metà del 1800, più precisamente in Inghilterra, in un’epoca in cui la rivoluzione industriale aveva già iniziato a cambiare completamente la vita quotidiana, catapultandoci inconsapevolmente in quella modernità a cui oggi siamo tutti abituati.
Si trattava di un periodo di grande fermento, ricco di idee, di sviluppi di nuovi prodotti e di imprenditorialità, in cui vennero messi sotto la lente d’ingrandimento anche temi sociali importanti, come la regolamentazione del lavoro minorile.
Il primo prototipo
Durante il 1830, Edwin Budding, figlio illegittimo di un proprietario terriero, ebbe con lungimiranza l’idea di progettare un dispositivo utile a tagliare l’erba dei campi da tennis, da calcio e da golf in maniera più semplice e agevole.
Nonostante non avesse mai potuto studiare approfonditamente discipline che lo aiutassero nella costruzione di questa macchina, grazie alle piccole e grandi tecniche apprese durante le sue esperienze in fabbrica, riuscì nell’impresa.
Il primo prototipo del tagliaerba era molto simile agli apparecchi utilizzati nella grande industria nascente e utilizzati per tagliare parti di pezze di lana: era particolarmente pesante perché realizzato in ferro battuto e misurava circa 50 cm.
Budding aggiunse anche un rullo dotato di due lame rotanti, a cui decise di agganciarne una terza per poter regolare lo spessore. All’epoca era un’idea geniale e decisamente all’avanguardia, anche perché, prima di questa invenzione, l’unico modo per poter tagliare l’erba era utilizzare la falce.
La nascita del modello a motore
A partire da quel primo prototipo, ci vollero ben 60 anni per compiere una ulteriore evoluzione tecnologica: nel 1893, grazie a James Sumner, fu realizzato il tagliaerba motorizzato. Attratto e affascinato dal mondo dei motori, il giovane inglese, sebbene non avesse le competenze richieste per lavorare nell’industria, non volle abbandonare quel settore nascente, perciò decise di lasciarsi andare all’ispirazione.
Al modello progettato da Budding aggiunse tre ruote e un motore a vapore: per Sumner fu fin da subito un grande successo, tanto da essere insignito, pochi mesi dopo, di una medaglia d’argento al Royal Agricultural Show di Lancashire.
Questa importante creazione significò per lui una svolta professionale decisiva, perché gli permise di incontrare i fratelli Spurrier e di fondare quella che oggi è conosciuta con il nome Leyland Motors Limited, ma anche una vera e propria rivoluzione nel campo dell’agricoltura.
Tutto questo portò vantaggi alle generazioni successive e offrì lo spunto necessario per uno sviluppo ulteriore, avvenuto solamente 37 anni più tardi.
Briggs e Stratton: due inventori lungimiranti
Nel 1906, nella facoltà di ingegneria della South Dakota State College, fu inventato un primo piccolo motore sperimentale, creato dalle mani e dalle idee di Stephen Briggs, con il quale riuscì a dimostrare il proprio talento e creatività.
Dopo un anno, avendo ottenuto la laurea, era finalmente libero di poter viaggiare e realizzare nuovi prototipi, ma la svolta arrivò grazie al suo istruttore di basket che, impressionato dalla bravura, lo mise subito in contatto con un mercante facoltoso di nome Harold Stratton.
Da quel momento nacque un sodalizio che diede vita alla famosa azienda, oggi conosciuta come Briggs & Stratton, messa in piedi con l’intento di diventare protagonisti indiscussi del panorama automobilistico.
Nel 1924 venne realizzato il primo motore raffreddato tramite l’aria, impiegato poco più tardi nella costruzione di apparecchi innovativi nel campo dell’agricoltura: così nacque il rasaerba più moderno, di grandi dimensioni e dal peso di circa 60 kg.
Ma il mondo del giardinaggio dovette aspettare almeno altri 30 anni per vedere la progettazione di quelli che oggi sono i tagliaerba utilizzati in tutto il mondo.
Curiosità sul tagliaerba
Oggi, grazie alla crescita esponenziale dell’evoluzione tecnologica dei macchinari per il giardinaggio, possiamo trovare in commercio soluzioni performanti e a tratti futuristiche. Infatti, non è difficile acquistare dispositivi dotati di un design ricercato e particolareggiato, in cui è implementato anche un sistema che permette di avviarli o di spegnerli tramite il comando vocale.
Sebbene il mondo dell’agricoltura faccia passi da gigante, molti decidono di rimanere ancorati a soluzioni più sostenibili, che però dividono l’opinione pubblica. Un esempio è la notizia, uscita sui giornali nel 2018, che informava dell’intesa tra Campidoglio e Coldiretti di utilizzare le pecore come tagliaerba naturale, nelle zone verdi della città di Roma molto spesso tralasciate, come parchi, giardini e terreni incolti.