Da diversi decenni a questi parte, i cancelli meccanici sono quasi tutti andati in pensione, lasciando il posto a quelli elettrici e automatici, che si aprono con comandi a distanza e che perciò offrono una maggiore comodità.
Dal momento che non è necessario dover scendere dall’auto o dalla moto per poter entrare nella propria abitazione privata, uno dei loro pregi principali è proprio la praticità. Insieme a queste soluzioni è sempre abbinato anche un telecomando per cancello che, per merito di un meccanismo a onde, quindi grazie a un ricevitore, consente di aprire i portelloni o alzare le sbarre senza difficoltà.
Tuttavia, che sia un dispositivo universale oppure originale, potrebbe essere necessario doverlo programmare affinché funzioni sempre correttamente: se siete curiosi di scoprire come farlo, seguiteci con la lettura delle righe successive.
Le diverse tipologie di telecomando per cancello
In genere, il cancello e il suo telecomando sono commercializzati da due famose marche: CAME o FAAC, che offrono dispositivi dalle dimensioni contenute, perciò talvolta anche tascabile e semplici da utilizzare per aprire o chiudere.
Questo sistema di comando a distanza vanta due o quattro canali, che funzionano grazie a un campionamento di frequenza di circa 433 Mhz. Ciò nonostante, sul mercato esistono tipologie diverse di telecomando, tra cui quelle cosiddette “dip switch” e le “rolling code”, in cui il codice del dispositivo cambia dopo ogni utilizzo, impedendo così una duplicazione.
D’altro canto, le prime rappresentano il tipo più classico, e sono caratterizzate da pulsanti o levette che includono sequenze da dieci o da 12, offrendo la possibilità di scegliere “on” se si è intenzionati a utilizzarle, oppure “off” quando il dispositivo non serve più.
Infine, esistono anche apparecchi generici che possono essere facilmente programmati e utilizzati con qualsiasi tipologia di cancello: tra l’altro, si trovano più facilmente in commercio e costano anche di meno perché, spesso e volentieri, non sono di marca.
Universale oppure originale?
Il telecomando universale può essere la soluzione più pratica e funzionale se avete perso quello originale oppure se avete in mente di fare una copia di quest’ultimo, per un altro membro della famiglia.
Questo dispositivo ha il vantaggio di poter memorizzare diverse frequenze dell’infrarosso, ampliando le sue possibili applicazioni non solo all’apertura o chiusura dei portelloni o delle sbarre, ma anche per decoder satellitari e televisori.
Questa versatilità è perciò uno dei pregi più importanti del telecomando universale, che quindi strizza l’occhio a quanti desiderano un unico apparecchio per diverse occasioni. Le soluzioni originali sono invece pensate appositamente dalle aziende produttrici dei cancelli, perciò realizzate ad hoc per garantire una maggiore sicurezza.
Se siete indecisi su quale scegliere, vi suggeriamo di optare sempre per quest’ultimo modello, soprattutto se abitate in una villa e quindi desiderate proteggere il più possibile l’accesso alla vostra abitazione privata.
Programmare la frequenza
Come abbiamo già potuto osservare, programmare un telecomando per cancello significa dover acquistare un modello universale e duplicare quello originale, procedendo secondo step precisi.
Il primo passo è di inserire la modalità di autoapprendimento del nuovo apparecchio, ma non prima di aver verificato l’esatta frequenza, ottenendo un campionamento da implementare successivamente.
Per farlo potrete recarvi in un qualsiasi negozio di elettronica, in una ferramenta specializzata oppure, semplicemente, cercando su Internet l’offerta migliore: una volta acquistato il frequenzimetro, vi basterà avvicinarlo al telecomando e leggere i dati che compariranno sul display.
Dopodiché, posizionate il dispositivo universale e l’originale vicini, e premete contemporaneamente i tasti di entrambi, fino a quando non riuscite a notare un lampeggiamento: questo segno vorrà dire che il nuovo apparecchio ha già memorizzato i dati relativi alla frequenza di funzionamento.
Ora potrete provare la modalità di spegnimento e di accensione, assicurandovi che le operazioni siano andate a buon fine.
Qualche intoppo?
Con alcuni modelli di telecomando può capitare che per farli funzionare sia necessario avvicinarli all’antenna ricevente, posizionata sul cancello: il motivo per cui si verifica questo intoppo è la cattiva frequenza dell’apparecchio.
Infatti, soprattutto le soluzioni più vecchie utilizzano un campo di azione molto più breve, per certi versi simile a quello dei telefoni oppure della TV, quindi circa 27 Mhz. Per questa ragione, è possibile che si verifichi una saturazione dell’area di ricezione dei segnali, compromettendo il corretto funzionamento e costringendovi ad avvicinarvi, quindi rendendo meno pratico l’utilizzo del dispositivo.
Trattandosi di un inconveniente prevalentemente tecnico, per risolverlo potreste chiedere l’aiuto di un esperto che verificherà i collegamenti dei cavi interni al cancello, evidenziando l’eventuale usura ed effettuando prontamente la manutenzione.
In conclusione, dopo aver scelto un telecomando originale oppure universale, assicuratevi che il campionamento della frequenza rimanga standard attraverso l’apposito dispositivo, così eviterete di incappare in collegamenti con altri apparecchi, pregiudicando l’apertura o la chiusura dei portelloni.